Palermo: due spacciatori in arresto, traditi dal segno della croce

E’ successo nel quartiere Brancaccio di Palermo, quando una “civetta” dei Carabinieri in borghese perchè impegnati in un servizio di repressione al traffico di stupefacenti, ha notato due soggetti, poi riconosciuti in L. S., classe ’69 e S. G., classe ’77, entrambi della provincia di Enna, che transitavano tra le vie del quartiere. I due, con fare concitato, salivano a bordo di un’autovettura di piccola cilindrata. Nulla, o quantomeno poco, di strano, se non fosse che uno dei due uomini, prima di aprire lo sportello per accomodarsi al posto del guidatore, dopo essersi guardato intorno in modo circospetto, si faceva il segno della croce. Tale circostanza, del tutto anomala, portava i militari a sospettare che i due uomini stessero celando qualcosa.
Senza arrestare la marcia del proprio mezzo, per non destare allarme, i Carabinieri rallentavano la marcia fino a quando i due uomini partivano con l’utilitaria. I Carabinieri iniziavano a seguirli col fine di capire dove fossero diretti, ma nel frattempo un controllo della targa permetteva di appurare che gli uomini fossero della provincia di Enna. Tale elemento corroborava ulteriormente il sospetto che i due celassSMARIO GIUSEPPEero qualcosa e prendeva forma l’idea che i due fossero a Palermo per approvvigionarsi di consistenti quantitativi di droga da utilizzare per alimentare illecite attività di spaccio nei luoghi di provenienza.  Prima che i due imboccassero l’autostrada, segno che gli stessi erano intenzionati a ripercorrere la via del ritorno per la provincia di Enna, i militari fermavano l’autovettura e, dopo aver identificato gli occupanti, veniva effettuata una perquisizione veicolare che permetteva di rinvenire un pacco parzialmente confezionato con nastro adesivo contenente 10 panetti di hashish per un peso complessivo di un 1 kg circa.   Inoltre, all’ interno di un marsupio posto tra i due sedili veniva rinvenuta la somma di € 500,00, in banconote da € 20,00, sequestrata perché ritenuta provento dell’illecita attività di spaccio. Gli esiti dell’attività di Polizia Giudiziaria e l’avvenuto arresto venivano comunicati al Sostituto Procuratore di turno che disponeva di trattenere i due presso le camere di sicurezza del Comando, in attesa della celebrazione dell’udienza con rito direttissimo innanzi al Tribunale di Palermo.

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