Indagato il sindacalista Liarda: sarebbero false le lettere intimidatorie

Nei guai il noto sindacalista antimafia Vincenzo Liarda, di Polizzi Generosa, noto per le minacce e gli attentati subiti da parte di esponenti mafiosi già dal 2010 – quando aveva ricevuto una lettera contenente due proiettili – e in particolare dopo la sua battaglia per l’utilizzo del feudo Verbumcaudo confiscato al boss Michele Greco. Secondo quanto riportato dall’Ansa, Liarda sarebbe ora indagato dalla Procura di Termini Imerse, dopo che gli uomini del Ris avrebbero trovato una delle sue impronte su una delle missive piene di minacce e intimidazioni recapitate a casa sua. L’accusa sarebbe quella di simulazione di reato: potrebbe essere egli stesso l’autore di quella particolare lettera secondo l’ipotesi degli inquirenti.

Su questo la procura di Termini sta indagando, perchè secondo quanto riferito, su quel foglio le impronte di Liarda non ci sarebbero dovute essere, poichè consegnata dalla moglie direttamente nelle mani dei Carabinieri. Saranno ora passate al setaccio tutte le minacce ricevute negli anni, e anche il suo computer portatile sarebbe stato sequestrato per gli accertamenti. Venti gli atti intimidatori denunciati dal sindacalista mentre a Polizzi il sorgere dell’antimafia portava allo scioglimento del consiglio comunale per indagini su infiltrazioni mafiose nell’amministrazione. Per un breve periodo aveva ottenuto anche la scorta, e al momento in cui fu sospesa si era scatenata una dura polemica da parte degli esponenti dell’antimafia.

 

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