Area metropolitana: “La nomina di Celico va revocata”

“Apprendiamo con stupore della nomina dell’ingegnere Roberto Celico a presidente della Srr Area metropolitana di Palermo”. Lo dicono Dionisio Giordano segretario regionale Fit Cisl Ambiente, Claudio Di Marco segretario regionale Fp Cgil e Pietro Caleca  UilTrasporti, che continuano: “Nelle scorse settimane abbiamo inoltrato richiesta di accesso agli atti all’assessorato regionale Energia ed al Dipartimento regionale Rifiuti, per sapere se risponda al vero una notizia circolata, stranamente solo in queste ultime settimane, in base alla quale già nel marzo 2012 l’Avvocatura della Stato si fosse espressa dichiarando l’illegittimità del ruolo di Celico quale direttore generale del Coinres Ato Rifiuti Pa4 di cui oggi lo stesso è ancora liquidatore. In presenza di simili dubbi chiediamo alla Regione di intervenire per revocare o quantomeno ‘congelare’ la nomina di Celico in attesa di opportuni chiarimenti”.

“Come sindacato non possiamo non ricordare che Celico, fra i suoi atti, ha firmato poco più di due anni fa, il licenziamento di 180 lavoratori del Coinres, le cui assunzioni furono ritenute, a loro volta, illegittime dopo sei anni di regolare lavoro. In difesa dei lavoratori contro quel provvedimento come organizzazioni sindacali, abbiamo proposto ricorso e siamo in attesa del giudizio in Cassazione”.

“A tutela degli interessi dei lavoratori licenziati – continuano – ci siamo premurati di inoltrare regolare accesso agli atti all’assessorato Energia ed al Dipartimento perché, sembrerebbe che il parere all’Avvocatura fosse stato chiesto proprio dalla Regione. D’altronde, in base ai resoconti della stampa locale, gli incarichi all’ingegnere Celico come consulente prima, e come guida del Coinres dopo, sarebbero stati conferiti dalla sua compagna, Silvia Coscienza che è anche un dirigente del Dipartimento regionale Rifiuti. Non sfugge, inoltre, l’anomalia del fatto che all’epoca fosse anche commissario proprio al Coinres” . Atti non disponibile perchè inoltrati alla procura della Repubblica perciò secretati.

 

 

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