Cinghiali, LAV: “Assurdo dichiarare lo stato di emergenza”

logo-lavArrivano le prime reazioni da parte delle associazioni animaliste dopo che la Regione Sicilia ha annunciato la presa in considerazione di provvedimenti importanti per combattere il sovraffollamento dei cinghiali, anche attraverso l’abbattimento selettivo dei capi e la possibilità di commerciarne la carne, con la dichiarazione, ieri, dello stato di calamità.

Promettono battaglia, definendo assurda la decisione sullo stato di emergenza in assenza di azioni preventive e con dati così variabili sulla popolazione di ungulati. “La Regione Sicilia sembra non avere alcuna certezza circa l’ammontare effettivo della popolazione di cinghiali all’interno del Parco delle Madonie – indicata attraverso fonti di stampa in 5mila secondo un censimento del 2012 ma che secondo altri ammonterebbe a 10 mila unità – eppure annuncia una guerra contro questi ungulati ricorrendo all’uso di provvedimenti emergenziali che nulla hanno a che vedere con quanto accaduto a Cefalù. La presenza dei cinghiali sull’isola non è infatti una novità essendo consolidata da secoli e comunque all’attenzione delle amministrazioni che oggi chiedono lo sterminio, almeno dal 2009. Affermare poi che quanto accaduto dimostrerebbe che i cinghiali sono troppi, non ha alcun senso perché  il recente tragico incidente sarebbe potuto accadere anche se quel cinghiale fosse stato l’unico presente in tutta la Sicilia.  – afferma Massimo Vitturi, Responsabile LAV Animali selvatici Il nostro Paese deve uscire fuori dalle impacciate logiche dell’emergenza e mettere in campo efficaci azioni preventive, attuando un controllo della fertilità di questi animali piuttosto che pianificare una carneficina e mettere in vendita la carne di questi animali, trincerandosi dietro discutibili ragioni di sicurezza”.

POTREBBE INTERESSARTI