Saldi in Sicilia dal 2 gennaio, la confcommercio teme ripercussioni economiche

saldi2-2“Trovo gravissimo che un rappresentante di un Governo regionale che, di fatto, è in una palude, abbia preso una decisione come quella sull’anticipo dei saldi di fine stagione, senza avere approfonditamente valutato le ricadute che ciò ha sulla nostra categoria  e senza prendere in considerazione la  precisa posizione di Federmoda di Confcommercio che è la più rappresentativa associazione di categoria del settore”. E’ quanto afferma Patrizia Di Dio, Presidente di Federmoda Palermo e di  Confcommercio Palermo, in merito alla decisione dell’Assessore regionale alle Attività Produttive, Mariella Lo Bello, di anticipare al 2 gennaio la data di inizio dei saldi invernali.
“La posizione iperliberista dell’Assessorato Regionale delle Attività Produttive è una evidente aggressione nei confronti di quel dettaglio tradizionale indipendente che noi rappresentiamo – dice la Di Dio -, di quel multibrand che con grandissima fatica ha resistito in questi anni difficili. Noi non rappresentiamo la grande distribuzione la quale, evidentemente, ha avuto un particolare ascendente nei confronti di un Assessore che non riesco a definire competente vista la decisione che ha assunto non solo in merito all’anticipazione della data dei saldi, ma anche all’estensione praticamente a tutto l’anno del periodo delle promozioni”. La proposta di Confcommercio riguardo all’inizio dei saldi invernali era il 5 gennaio, vigilia del giorno dell’Epifania, giorno prefestivo  e  data che rispecchia una proposta nazionale di Federmoda per far sì che tutte le regioni inizino contemporaneamente i saldi . “L’assessore – continua la Di Dio – ha sostenuto che  il giorno 5 non va bene perché cade di giorno feriale (inizio settimana) , ma è una tesi letteralmente infondata: il 2 di gennaio l’anno venturo cade di lunedì! Seguendo questa “logica”  l’anno prossimo i saldi li faremo sabato 31 dicembre? Oltretutto la scelta del 2 di gennaio impone ai nostri operatori e ai loro collaboratori di lavorare il 1° di gennaio, dimostrando così di non avere avuto alcun rispetto per le problematiche che ciò comporterà per gli operatori e per i lavoratori del settore”
Invito pertanto l’assessore a rivedere la sua posizione convinta che    – conclude la Di Dio – sia stata una decisione presa  senza alcuna valida motivazione da parte di una esponente del Governo che, è palese a questo punto, ha poca esperienza specifica e che, peraltro, sembra rivestire un incarico che durerà ancora per poco. Una ragione in più per desistere a fare scelte avventate a scapito del nostro settore”.
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