Assistenza sanitaria negata ai caltavuturesi

trazzera-caltavuturoE’ passato un anno da quando una frana ha investito, rendendola impercorribile, la SP 24, un anno durante il quale nessun intervento è stato eseguito sull’arteria la sola che collega Caltavuturo allo svincolo autostradale di Scillato, l’unica che consentiva alle ambulanze di raggiungere in breve tempo, vitale in caso di urgenze,  gli ospedali di Termini Imerese o Cefalù. Da quando la SP 24 è chiusa al traffico le ambulanze non potendo percorrere la “trazzera” sono state indirizzate all’ospedale di Petralia Sottana ma ora  il ministro Lorenzin comunica che il punto nascite del “Madonna dell’Alto”  è insicuro e pertanto rimane chiuso.

Alle future mamme caltavuturesi in caso di urgenza rimane  la paura di non potere ricevere in tempo l’assistenza necessaria. A volte l’immediatezza dell’intervento medico può salvare la vita così come  è successo la scorsa estate ad una  giovane puerpera caltavuturese che a causa di un parto prematuro subiva una grave emorragia, la corsa all’ospedale di Petralia e il pronto intervento dei medici salvano la vita alla mamma e alla nascitura. Il diritto alla assistenza medica è fondamentale e deve essere facilitato e non ostacolato dalle istituzioni. La protesta del sindaco di Caltavuturo Domenico Giannopolo nel comunicato che ci ha inviato : “La chiusura del punto nascita dell’ospedale di Petralia Sottana è un’offesa e una sfida del governo di Roma alla comunità madonita –  ci comunica Giannopolo – Quand’anche fossero stati 10 o 15 i parti in un anno, le istituzioni hanno il dovere di fare in modo che quelle nascite avvengano in condizioni di sicurezza e nel luogo più vicino. Non potrà essere un calcolo matematico di ottusa ottimizzazione della spesa a guidare la scelta del governo.”

Questo calcolo – continua il sindaco di Caltavuturo – può valere per le città o i luoghi dove esistono le diverse opzioni di sanità ospedaliera ma non per un’area disagiata quale quella interna delle Madonie dove il servizio ospedaliero dato è l’unica scelta possibile. La condizione pessima della nostra viabilità, che in alcuni casi diventa assenza di viabilità come nel caso della direttrice da Caltavuturo per Cefalù o per Termini Imerese, ha indotto diverse partorienti di Caltavuturo a scegliere l’ospedale di Petralia Sottana dove far nascere il proprio figlio. Adesso la chiusura del punto nascita renderà ancora più complicato per le nostre mamme usufruire dei servizi ospedalieri di ostericia e di ginecologia con riferimento al parto o alla stessa interruzione di gravidanza”.

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