Pollina, bollette acqua errate: “mea culpa” dell’amministrazione Culotta

Magda CulottaL’amministrazione comunale guidata dal sindaco Magda Culotta ha indetto un’assemblea pubblica, svoltasi nel pomeriggio di ieri, per chiarire gli avvenimenti che hanno coinvolto i cittadini e la bollettazione del servizio idrico a chiusura 2015. Nella giornata del 31 dicembre scorso, infatti, in tutte le abitazioni è stata recapitata la missiva contenente il rendiconto per l’anno appena trascorso del consumo d’acqua: è scattata subito l’allerta nei cittadini che si sono trovati innanzi, in moltissimi casi, a un conto effettivamente superiore rispetto allo storico totale individuale. Di fronte a un evidente errore di calcolo, si è alzata la protesta corale, accolta dai consiglieri che sono intervenuti per chiedere spiegazioni per l’accaduto. Fattasi forte l’esigenza di un chiarimento pubblico, il sindaco Culotta ha sintetizzato le ragioni che hanno portato all’emissione delle ultime due bollettazioni, seppur errate.

Il servizio idrico a Pollina rappresenta un tema scottante da quando il 28 agosto 2014, dopo una lunga battaglia politica portata avanti dalla prima amministrazione Culotta è tornato bene pubblico, cioè a gestione comunale e non più privata. La riappropriazione del bene, infatti, per quanto rappresenti una vittoria politica per gli amministratori di Pollina, ha avuto delle ripercussioni non positive.

Da una di queste si è generato l’errore che ha guastato le feste a diverse famiglie: una banca dati effettiva mai entrata in possesso del comune e un’altra “raffazzonata e gravemente lacunosa” che non poteva essere utilizzata per la prima fatturazione. In un secondo momento, eseguita la lettura dei contatori e con il supporto della banca dati Enel, si è potuto procedere con l’emissione delle prime fatturazioni (quella per il periodo agosto-dicembre 2014 che è stata mandata solo ai primi di dicembre 2015 e quella relativa all’intero 2015).

Inoltre per scelta del consiglio comunale la tariffazione avrebbe dovuto subire un abbattimento del costo di circa il 20% rispetto all’ultima tariffa applicata da APS (la società privata che gestiva l’acqua fino al 2014): la decurtazione però non c’ è stata, nonostante la delibera della giunta comunale, e si è fatto affidamento alla tariffazione del 2013 gestita da APS.

Nella bolletta del consumo agosto-dicembre 2014 l’ufficio ha applicato il costo fisso dell’intero anno  che sarebbe stato decurtato nella seconda bolletta. Ma è sorto un altro problema: nella seconda fattura è giunto un calcolo errato, in quanto non era stata applicata la decurtazione del 20%, promessa e deliberata.  L’amministrazione, accortasi dell’errore quando le missive erano in fase di consegna, non ha potuto evitare l’emissione perché era fondamentale che tali contributi venissero registrati come introiti per l’anno 2015, a fini di bilancio.

In un ultimo affrettato tentativo di rendere noto l’accaduto ed evitare che i cittadini più zelanti si presentassero immediatamente per il pagamento (essendo il 31 dicembre stesso la data di scadenza delle bollette), è stata deliberata una proroga per lo stes17122015181924aso a 30 giorni.

La giunta comunale ha espresso il “mea culpa”, evidenziando comunque con fierezza che dalla gestione pubblica dell’acqua se ne ricaveranno solo benefici e che i fatti spiacevoli degli ultimi giorni sono da attribuire a un passato di gestione privata “scellerata”. I cittadini riceveranno a giorni la bolletta effettiva e corretta, mentre solo il futuro potrà giudicare quanto lungimirante sia stata la scelta di tornare a gestire l’acqua pubblica. La storia recente ha già dato prova di quanto sia complesso amministrare il bene, per via di una rete idrica in continua emergenza e guasta, sulla quale sono state spese le somme del gettito annuale dell’IRPEF , risorse che sarebbero potute essere destinate ad altro.

 

Sofia D’Arrigo

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