Cefalù, sull’acqua è scarico di responsabilità

erogazione idricaQuesta sera il consiglio comunale di Cefalù sarà chiamato a decidere sul futuro della città. All’ordine del giorno, infatti, l’affidamento ad Amap della gestione del servizio idrico comunale per i prossimi trent’anni, dopo la scadenza dell’affidamento temporaneo lo scorso 29 febbraio. Il sindaco ha inviato alla nostra redazione un accorato appello ai consiglieri – riportato in forma integrale di seguito – lasciando di fatto nelle loro mani le sorti della città di Ruggero.
Se il consiglio comunale dovesse – così come auspicato da Lapunzina – di affidare la gestione ad Amap in maniera definitiva, resterebbero comunque in sospeso diversi punti fondamentali. Primo tra tutti il nuovo schema di convenzione da stipulare tra il comune e la società pubblica, richiesto da quest’ultima per garantire la presa in carico del servizio idrico, che attualmente risulta antieconomica.Convenzione che dovrà in ogni caso tenere conto anche del necessario Piano degli interventi di rinnovo e manutenzione cui la rete idrica è bisognosa.   A quali costi andrà quindi realmente incontro il comune? Si paventa il rischio di un aumento delle tariffe che si ripercuoterà inevitabilmente sulle tasche dei cittadini?
In sospeso anche la questione potabilizzazione, dopo l’annuncio di Sorgenti Presidiana: a chi toccherà il pagamento del servizio di potabilizzazione – che sarebbe in capo al comune – quando i proventi delle bollette finiranno nelle tasche di Amap?. La palla passa ora dunque ai consiglieri comunali, chiamati dal sindaco ad un atto di responsabilità, e che sarà, dunque, ritenuto responsabile di qualsiasi conseguenza a cui la città potrebbe andare incontro.
Di seguito la nota integrale del sindaco:
Sulla gestione del servizio idrico, il Consiglio comunale è chiamato ad assumere una decisione importante, che avrà immediate ricadute sulla vita dei cittadini e d di quanti, a vario titolo, soggiornano nella nostra Città.
Confido, pertanto,  che non prevalgono posizioni strumentali, che prescindono da una seria e responsabile valutazione  della   particolare situazione in cui ci troviamo.
La gestione del servizio è oggi in uno stadio assai incerto, dopo che l’affidamento provvisorio ad AMAP è scaduto, senza che siano, nel frattempo, maturate condizioni che consentano di delineare altre soluzioni.
Sia a tutti chiaro che il Comune di Cefalù non è, allo stato delle cose, legittimato a gestire il servizio idrico, e non lo sarà nemmeno qualora dovesse, nelle prossime settimane, costituirsi l’Assemblea Territoriale Idrica., stante  l’impugnativa della L.R. 19/2015, nella parte in cui prevedeva la gestione diretta da parte di comuni associati in sub ambito.
Invero, ciò che l’Assemblea Idrica  potrà realisticamente  fare, con il notevole tempo che per ciò necessita,  è avviare le procedure di gara,   per un nuovo affidamento a soggetto privato, sul modello APS, per il quale occorrerebbero  comunque mesi. L’affidamento ad una società  pubblica e in  house, come AMAP, è  l’unica concreta  possibilità che la legge attuale offre per garantire una  regolare prosecuzione del servizio,  e consentire la predisposizione di un piano per il miglioramento delle condizioni strutturali delle reti e degli impianti. La competenza, in ciò, è  chiaramente del Consiglio comunale, ai sensi della L.142/90, per come recepita nell”Ordinamento Regionale Enti Locali.
Ogni  decisione irrazionale, così come  l’assenza di decisioni , sarebbero foriere di   gravissime conseguenze, avendo presente la cessazione del servizio di  potabilizzazione al 15 marzo p.v. , preannunciata da Sorgenti Presidiana, proprio a causa  dell’incertezza sull’affidamento della gestione. Davanti al rischio di una interruzione del servizio idrico,  il  legittimo bisogno di ciascuno a fruire di un bene essenziale come l’acqua non può essere subordinato a , pur rispettabili, logiche politiche.
Sono, per questo,  certo, che i Consiglieri vorranno, con la loro responsabile azione,   garantire la possibilità a tutti i cittadini di fruire della risorsa idrica. Il sindaco Rosario Lapunzina
 
 
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