Sanità veterinaria e salute dell’uomo – Che latte beviamo?

latte“Più del 50 per cento del latte in busta che beviamo in Sicilia non è siciliano, ma proviene dall’estero, mentre buona parte delle mozzarelle è fatta con cagliate dei Paesi dell’Est, ma pochi lo sanno perché non è obbligatorio riportarlo nell’etichetta”. Lo ha detto, al tavolo tecnico dedicato alla ‘Sanità veterinaria e salute dell’uomo’ che si è tenuto alla Leopolda sicula, Antonio Vella, direttore responsabile del laboratorio Residui dell’area Chimica e Tecnologie alimentari dell’istituto Zooprofilattico.

“Trovo allarmante la dichiarazione di Vella – dice Giambattista Coltraro, capogruppo all’Ars di Sicilia Democratica – che aggiunge: ” occorre valorizzare imprese e prodotti siciliani. Alla nostra terra non mancano gli allevamenti, nè la bontà dei prodotti da essi derivanti, tra cui il latte. Sicilia Democratica farà di tutto per portare avanti una politica di sviluppo delle nostre aree”.

Coltraro è pronto a predisporre un piano di comunicazione rivolto a consumatori e commercianti, così come richiesto da Vella. Perchè è così- dice – attraverso l’impegno di tutti ( dalla politica al cittadino comune) che si potrà intervenire sulla economia dell’isola”. “Guardiamo le etichette- incalza il capogruppo di SD -controlliamo l’origine, e scegliamo i prodotti nostrani, che nulla hanno in meno rispetto ad altri. L’Unione Europea ci ha già penalizzati con l’introduzione nel nostro mercato dell’olio tunisino, non possiamo aprire le porte anche al latte. Serriamoci compatti per portare a buon fine un consumo ‘intelligente’, che significhi un ‘ritorno’ nelle casse siciliane. Aiutando l’agricoltura,l’allevamento, la viticoltura siciliane, aiutiamo noi stessi. Mi adopererò- conclude Coltraro – perchè si realizzi una campagna regionale a favore della vendita e del consumo dei soli nostri prodotti”.

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