Emergenza Incendi – Dalla politica reazioni e proposte

13441661_10209646192620793_1426073306_o“Chiediamo l’intervento dei graduati del Corpo Forestale per monitorare il territorio siciliano, seguendo anche il lavoro effettivo delle squadre antincendio e svolgendo una azione di “intelligence” sul territorio dei Parchi e delle riserve, affiancati dal personale già in dotazione ai parchi medesimi”. Lo afferma Giuseppe Picciolo, capogruppo di Sicilia Futura all’Assemblea regionale siciliana.

“In tal senso – continua Picciolo – appare utilissimo per rimpinguare le fila del Corpo Forestale ormai ridotto all’osso (organico degli effettivi e non stagionali), utilizzare la mobilità del personale
della Polizia Provinciale, che gradirebbe molto questa ipotesi di ricollocazione offrendo così uomini e mezzi nuovi per affrontare, capillarmente, la lotta al crimine organizzato ed alla mafia.
Certamente – sottolinea il Picciolo – condivido l’analisi del presidente del parco dei Nebrodi Antoci. E’ estremamente realistica la riflessione che fenomeni mafiosi non siano estranei agli incendi a
macchia di leopardo della nostra terra. Ma senza risorse ed uomini non possiamo fare la guerra ai criminali e questo deve essere chiaro al nostro Governo. Pertanto – conclude Picciolo – visto che non possiamo certo permetterci di incrementare la ormai famosa pletora dei forestali precari a contratto almeno utilizziamo al meglio le risorse umane di ruolo e quelle economiche già presenti nella nostra Regione”.

Il vice presidente della commissione Territorio, Ambiente, Infrastrutture e Viabilità, onorevole Pietro Alongi, è intervenuto sull’emergenza incendi che ha colpito ieri la Sicilia. Oltre trecento i roghi appiccati da Palermo a Messina, con danni ingenti all’agricoltura e all’ambiente. Non sono ancora stati calcolati gli ettari di terreno, di macchia mediterranea, di sterpaglia e di uliveto andati in cenere. «In alcuni casi, come alla scuola di Monreale dove 50 bimbi sono rimasti intossicati e a Cefalù, è stata sfiorata la tragedia – ha commentato l’onorevole Alongi -. Si tratta di un reato criminale che va equiparato a quello della tentata strage. Le autorità competenti stanno lavorando per scoprire i responsabili di tali atti, ma è fondamentale che il presidente del consiglio, Matteo Renzi, dichiari lo stato di calamità – ha aggiunto Alongi -.

Martedì in occasione della commissione avanzerò delle proposte utili a fronteggiare l’emergenza. In particolare, bisogna puntare sulla prevenzione, l’apprestamento cioè di quell’insieme di interventi che servono a ridurre le cause, ostacolare l’accensione del fuoco e la sua propagazione e a diminuirne comunque i danni. Si tratta di eliminare o ridurre il combustibile più pericoloso e cioè il sottobosco, gli arbusti ed i cespugli e di regolare la distribuzione nello spazio della vegetazione. Servirà la collaborazione di tutti: i proprietari dei boschi pubblici e privati realizzando interventi silvo colturali appropriati quali sfollamenti, diradamenti ed utilizzazioni (taglio) a tempo debito; i proprietari dei fondi agricoli puliscano i fondi, soprattutto quelli abbandonati; gli enti pubblici facciano altrettanto lungo le strade di loro pertinenza; i sindaci emettano le ordinanze che impongano gli obblighi in capo ai privati (obbligo di pulitura dei fondi lungo i confini con altre proprietà e lungo le strade) e soprattutto le facciano rispettare, con il concorso di tutte le forze dell’ordine e del Corpo Forestale in particolare. Le norme sono quelle della L.R. 16/96 che, agli articoli 40 e 41, prevede le azioni di salvaguardia lungo le strade e i terreni contermini. Bisogna motivare le persone a rispettare il bosco, per evitare azioni pericolose e collaborare nella difesa, attraverso la propaganda e, meglio, con l’educazione ambientale – ha concluso Alongi -.

Un plauso va agli instancabili Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile, ai Forestali e a tutte le Forze dell’Ordine – ha concluso l’onorevole Alongi – per il lavoro straordinario di ieri, espletato in condizioni metereologiche sfavorevoli e con mezzi non sufficienti per fronteggiare una così grande emergenza hanno evitato una strage».

Sugli incendi che hanno coinvolto tanti territori della Sicilia va interrotto questo valzer delle ipocrisie. L’opposizione sia più responsabile nelle sue dichiarazioni, ma anche il governo Crocetta
dica con chiarezza come stanno le cose e con fermezza cosa intende fare. È chiaro che oltre cinquanta incendi in contemporanea non possono rappresentare una coincidenza e che siamo davanti all’ennesima intimidazione criminale-mafiosa. E non vorremmo pensare che tra
licenziamenti già eseguiti e privilegi tolti anche la parte malata di questo mondo dell’antincendio ora si rivolti. Forse è venuto il momento di tagliare definitivamente e una volta per tutte questo
cordone ombelicale: risparmieremmo altri milioni di euro e potremmo sottrarci al perenne ricatto di un sistema che non funziona”. Lo afferma Nicola D’Agostino, segretario regionale di Sicilia Futura e deputato all’Assemblea regionale siciliana.

“Una giornata da dimenticare quella di ieri in una Sicilia aggredita dagli incendi, con un governo regionale che prima non è stato in grado di mettere in campo azioni preventive adeguate, quindi non è stato capace di fronteggiare responsabilmente l’emergenza. Il presidente Crocetta tenta di giustificare un così alto numero di incendi in una giornata caldissima, con temperature fino a 46 gradi, unicamente con atti dolosi, giocando quasi allo scaricabarile come se la prevenzione e la gestione dell’emergenza non fossero materia sua. Grave errore del governatore e dell’esecutivo, che confermano la loro totale inadeguatezza, è stato per di più disattendere una precedente risoluzione con la quale si chiedeva di anticipare la stagione dell’antincendio. Urgono risorse, controlli e coordinamento, per impedire che il nostro territorio possa essere ulteriormente devastato, per tutelare l’incolumità dei cittadini e per rendere sicura la stagione turistica, l’arrivo di centinaia di migliaia di vacanzieri da ogni angolo del mondo. Palazzo d’Orleans corra ai ripari facendo una volta tanto il proprio dovere”, così il Gruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana.

“L’autocombustione è una grande sciocchezza. Il fuoco è doloso e lo è sempre stato. Un attacco sistematico per causare più danni possibili”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia.

“Le cause di questo attacco – aggiunge – vanno ricercate nei conflitti senza precedenti che sono stati aperti contro la criminalità: nel settore dell’agricoltura con i terreni pubblici tolti alla mafia, mettendo in discussione un giro d’affari di tre miliardi di euro; nel settore delle carni, dall’allevamento alla macellazione clandestina; nel mondo dei lavoratori forestali, dove sono state espulse persone condannate per reati di mafia, detenzione di armi e per incendio boschivo”.

“Lo scontro – continua Lumia – è aperto e dobbiamo vincerlo. Ho già detto, dopo l’agguato a Giuseppe Antoci, ‘è guerra e guerra sia’. Ecco perché l’azione dello Stato, dal Ministero dell’Interno alla Regione Siciliana dovrà essere altrettanto sistemica e severa, perché ne va del nostro straordinario patrimonio ambientale, che rappresenta la risorsa principale della nostra terra. Una risorsa che difenderemo costi quel che costi”.

“E’ necessario – conclude – ricorrere alle tecnologie satellitari per un monitoraggio del territorio più efficiente, migliorare il coordinamento tra le varie forze di soccorso, inasprire le pene per il reato di incendio doloso”.

Gli oltre 500 roghi che ieri sono divampati in gran parte della Sicilia ‘accendono’- è il caso di dirlo- i riflettori su quanto non è stato fatto in materia di prevenzione e, ad oggi, il problema va sicuramente e celermente fronteggiato come emergenza primaria”. Giambattista Coltraro, capogruppo all’Ars di Sicilia democratica, interviene sugli incendi che ieri hanno devastato gran parte dell’isola.”Non si può giungere impreparati davanti ad eventi così frequenti sul nostro territorio nel periodo estivo – prosegue Coltraro – occorrono più risorse e più mezzi. Apprendo che la Sicilia dispone di 250 vigili del fuoco, 70 mezzi antincendio e 6 Canadair. Il nulla, o quasi, al cospetto di un’emergenza come quella di ieri, che ha bloccato collegamenti ferroviari, autostradali e, persino un ospedale, quello di Cefalù, ha dovuto chiudere perchè accerchiato dalle fiamme. E’ per questo motivo che presenterò un’interpellanza all’assessorato all’agricoltura, perchè si proceda alla strategica prevenzione dei roghi, ma soprattutto all’apporto di personale e mezzi sufficienti a coprire il fabbisogno di un’isola troppo spesso vittima del fuoco. Non possiamo e non dobbiamo aspettare morti per agire”.

C.A.Biondo

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