La Betaland cede solo nel finale all’Olimpia Milano

olimpia milanoL’EA7 Emporio Armani Milano espugna il fortino della Betaland Capo d’Orlando per la prima volta dal ritorno in A. Pesa l’infortunio di Drake Diener (out dopo 4’) e il basso minutaggio di Delas per falli su una stoica Orlandina che rende la gara complicata alla corazzata lombarda con ogni mezzo a sua disposizione. Gara dai ritmi frenetici sin dall’avvio con la Betaland che gioca una buona pallacanestro fatta di grande intensità difensiva e alto ritmo in attacco. Onore ai campioni d’Italia che si sono imposti grazie all’immenso talento del roster a disposizione.

Betaland Capo d’Orlando – EA7 Emporio Armani Milano 65-71

Betaland Capo d’Orlando: Zanatta ne, Galipò ne, Fitipaldo 13, Iannuzzi 6, Laquintana 4, Perl 2, Nicevic 2, Delas 7, Diener, Archie 17, Stojanovic 9, Berzins 5. All.: Di Carlo

EA7 Emporio Armani Milano: McLean 8, Fontecchio, Hickman 10, La Torre ne, Dragic 7, Macvan 11, Pascolo 2, Cinciarini 5, Sanders 2, Abass 9, Cerella, Simon 17. All.: Repesa

Coach Di Carlo: «L’analisi della gara di oggi è abbastanza semplice e chiara: abbiamo dovuto forzare delle rotazioni per un problema di falli di Delas e l’infortunio di Drake. Alla fine abbiamo concesso 4-5 rimbalzi d’attacco per poca lucidità che sono risultati fatali. Basta che guardiamo i minutaggi e li confrontiamo con i loro, per capire che alla fine siamo arrivati un po’ stanchi. Complimenti a Milano ovviamente che ha dimostrato la sua forza. Uno degli elementi che ci portiamo di positivo è sicuramente l’aggressività dimostrata in campo. Ma siamo tutti agonisti e ovviamente non ci piace perdere. Cerco di essere razionale, ma non sono contento. Abbiamo dimostrato tenacia, convinzione e determinazione. Ma dobbiamo spingere ancora di più».

Coach Repesa: «Capo d’Orlando è un campo non facile, questa è sempre una gara da non prendere sotto gamba. Le 11 palle perse nel primo tempo dicono tutto su come abbiamo subito la loro aggressività. Nell’intervallo ho detto ai ragazzi che ci stava andata bene per come avevamo giocato. Oggi dobbiamo essere consapevoli che giocando male abbiamo vinto, se usciamo da qui pensando che oggi abbiamo giocato bene è un disastro. Le maggiori problematiche sono state i cali di attenzione e concentrazione».

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