Sagre e dintorni: l’autunno buono delle Madonie

sagreL’ autunno è tempo di sagre. Sono tra le ricorrenze più apprezzate in una terra come la Sicilia, ricca di prodotti che nei secoli hanno significato sussistenza, mercato, qualità e bontà. In origine erano legate a un evento religioso, “sagra” deriva dall’aggettivo latino “sacer”, che significa sacro; ma sagra significa anche festa, è una sorta di rituale a cui siamo legati per ringraziare dell’abbondanza ricevuta. Le sagre rappresentano tutt’oggi l’occasione per le piccole realtà di attirare a sé gli amanti della gastronomia o più semplicemente quanti ricercano diversivi per uscire nel fine settimana.

E’ una formula accattivante e intramontabile: si esalta un prodotto e si finisce per promuovere il territorio in cui cresce fecondo, creando attorno ad esso un circuito di grandi e piccoli momenti che trasformano la sagra in un vero e proprio imperdibile appuntamento. Ma non basta per far funzionare la macchina della promozione: i funghi crescono in montagna, ma il Funghi Fest si svolge a Castelbuono; giunto ormai alla decima edizione, l’evento consente ai partecipanti non solo di vivere la fiera e assaggiare i prodotti, ma anche di conoscerne le proprietà e acquistarlo, apprezzarne l’esclusività, il tutto nella cornice pittoresca della cittadina castelbuonese votata all’arte dell’accoglienza e con la capacità di rimettere in circolo il proprio capitale. L’altro evento “big” è sicuramente la Sagra dei sapori madoniti di Petralia Sottana che attira proprio per il vago che il nome lascia intendere. La distanza geografica potrebbe scoraggiare chi arriva da lontano, ma è matematico che nelle alte madonie quel fine settimana Petralia starà alla gente come il miele alle api.

Se l’evento non resta fine a se stesso ma è inserito in un percorso turistico pianificato e a medio termine, se le forze in gioco sono varie ma ben coordinate, se si ha l’abilità di procacciarsi degli sponsor più che accumulare manodopera volontaria e infine se la sagra è rivolta a chi non è del luogo ma è disposto a venire in loco, allora la ricetta diventa vincente.

Sofia D’Arrigo

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