Commissioni Ecomafia e Antimafia in Sicilia per il caso rifiuti

A partire da oggi in Sicilia le due Commissioni parlamentari nazionali di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, Ecomafia  e Antimafia : ‘l’ affaire rifiuti in Sicilia’ va ora posto  sotto la lente d’ingrandimento delle autorità inquirenti e giudiziarie. “Solamente per servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti sono previste in Sicilia gare per un volume economico di circa un miliardo di euro” secondo l’allarme dei sindacati.

La preoccupazione è che questa massa di denaro pubblico possa finire in mano a ‘prenditori’ piuttosto che imprenditori o a ditte ‘chiacchierate’; “rischio altissimo basti pensare a ciò che si è verificato in questi ultimi anni con gli affidamenti diretti dei servizi di igiene ambientale da parte dei comuni attraverso procedure d’ urgenza ex art.191 illegittime che hanno provocato la perdita di centinaia di posti di lavoro, la precarizzazione di un’intera categoria professionale di circa 10 mila addetti, continuamente in sofferenza per retribuzioni con ritardi medi, nell’Isola, di tre mesi, e qualità del lavoro scadente e con inadeguati servizi alla collettività” dichiarano il segretario generale Fit Cisl Sicilia Amedeo Benigno e il segretario regionale Fit Cisl Ambiente Dionisio Giordano.

L’invito alle due Commissioni è quello di valutare la possibilità di approfondire il tema della potenziale relazione tra ricorso a procedure emergenziali da parte dei comuni con affidamenti senza gara ed aziende di gestione dei servizi di raccolta e trasporto, tenendo sempre presente il triste primato di riscossione della Tari da parte dei comuni siciliani, mediamente il 55% dei soggetti iscritti a ruolo. E quindi, i temi del lavoro, della legalità, dei servizi alla collettività e del rispetto ambientale sono centrali.

Fra i nodi,  la legge 3 del 2013 voluta dall’attuale esecutivo regionale che ha consegnato ad ogni comune della Sicilia la possibilità di organizzare il servizio di igiene ambientale in ARO, “frammentando di fatto per legge il sistema ed accrescendo a nostro parere le criticità già esistenti, scardinando definitivamente la possibilità di portare avanti la riforma del 2010 ed evidenziando la totale mancanza di programmazione dell’esecutivo sul tema rifiuti. Le successive ordinanze del governo regionale e del governatore sono apparse, cosi come chiarito anche dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Sicilia, ‘una sorta di libro dei sogni’, che avrebbe dovuto realizzare in pochi mesi cose non fatte in 15 anni, ovviamente rimaste ancora non fatte  A tutti questi interrogativi auspichiamo si diano risposte concrete che servono a tutti i lavoratori”.

POTREBBE INTERESSARTI