Si calcola che in Europa, ogni anno, finiscano sprecate ben 88 milioni di tonnellate di cibo, per un valore di 143 miliardi di euro, di cui 8,4 miliardi in Italia (pari a 350 euro a famiglia). Ridurre lo spreco e trasformarlo in risorsa di solidarietà, a beneficio delle persone più bisognose. È l’obiettivo di “Brutti ma buoni”, il progetto avviato a Palermo da Coop Sicilia con il patrocinio del Comune di Palermo che destina frutta, verdura, carne, latticini e generi alimentari invenduti – perché prossimi alla scadenza o con piccole imperfezioni estetiche, ma ancora buoni e perfettamente commestibili – a favore di associazioni di volontariato e strutture di solidarietà.
“Brutti ma buoni” è un progetto coerente con la strategia della sostenibilità: si tratta infatti di un’attività economicamente sostenibile, che riduce gli sprechi, offre risposte sociali concrete alle persone bisognose, ha ricadute positive sull’ambiente e consente alla Cooperativa di gestire al meglio i propri ordini. Le realtà beneficiarie, individuate in collaborazione con le istituzioni e le comunità locali, hanno inoltre la possibilità di risparmiare notevoli risorse, che possono investire nello sviluppo delle strutture di accoglienza e dei servizi offerti.
In Sicilia sarà progressivamente estesa ai punti vendita Coop in Sicilia, con l’obiettivo di recuperare, in un anno in tutta l’isola, alimenti per un valore superiore a 800 mila euro. L’attività è realizzata con il supporto dei lavoratori, che preparano e selezionano i prodotti, li controllano secondo rigorose procedure indicate dalle Aziende sanitarie e li consegnano alle associazioni
beneficiarie; tutte le operazioni vengono eseguite nel massimo rispetto delle normative igienico-sanitarie e fiscali. A Palermo sono beneficiarie sette associazioni – Centro Santa Chiara, Comunità di Sant’Egidio, Kalà, A.S.Fa. (Associazione sostegno famiglie), Jus Vitae, Istituto per la Famiglia e Gesù Sacerdote onlus – ma il progetto, grazie alla collaborazione con il Comune di Palermo, mira a coinvolgere tutta la comunità cittadina, con la distribuzione ogni sera di pasti alle persone senza fissa dimora.
Coop Alleanza 3.0 è attiva già da tempo nel recupero degli invenduti, avviata già più di dieci anni fa nell’allora Coop Adriatica, grazie alla cosiddetta “Legge del Buon Samaritano”, e ben prima dell’entrata in vigore della nuova normativa contro lo spreco alimentare. Nella sola Coop Alleanza 3.0, nel 2015 “Brutti ma buoni” ha coinvolto 222 punti vendita e ha permesso di consegnare
alle circa 400 realtà coinvolte oltre 2.700 tonnellate di prodotti alimentari e non, per un valore di 12 milioni di euro, offrendo un pasto a quasi 15 mila persone in difficoltà.