Ponte dell’Immacolata: 4 milioni di italiani in partenza

Sono circa 4 milioni gli italiani in vacanza con almeno una notte fuori casa per il ponte dell’Immacolata, ma piu’ del doppio coglieranno l’occasione della festa per fare almeno una scampagnata o una gita fuori porta in giornata. E’ quanto emerge da un sondaggio on line condotto dal sito della Coldiretti dal quale si evidenzia tuttavia che piu’ di tre italiani adulti su quattro hanno scelto di rimanere a casa magari per effettuare lo shopping di Natale. Tra gli italiani in vacanza la stragrande maggioranza resta in Italia con le mete preferite che sono la montagna, le città d’arte e la campagna dove si registrano buone presenze per l’agriturismo.

Una scelta quest’ultima privilegiata anche da quanti hanno deciso di accontentarsi di spostamenti in giornata che si dirigono pero’ anche verso le città dove si moltiplicano le iniziative e i mercatini in vista del Natale, dalla fiera degli Oh bej oh bej a Milano al Trentino fino a quelli degli agricoltori terremotati. Il ponte è per molti italiani una occasione per lo shopping. Quasi tre italiani su quattro (64%) lo effettuano entro la metà dicembre spendendo in media complessivamente 614 euro per famiglia destinati nell’ordine per il 38% ai regali, per il 26% ai viaggi, per il 24% al cibo e per il 12% ai divertimenti al cinema, al teatro, nei concerti o nelle discoteche.

Si conferma una spinta verso spese utili e all’interno della famiglia, tra i parenti e gli amici, si preferisce scegliere prodotti che non vanno sprecati oppure oggetti o servizi a cui non è stato possibile accedere durante l’anno. L’enogastronomia cresce anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola che si esprime con la preparazione “fai da te” di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione del territorio. Da segnalare la preferenza accordata all’acquisto di prodotti Made in Italy anche per aiutare l’economia nazionale o garantire maggiori opportunità di lavoro a sostegno della ripresa con una particolare attenzione a quelli provenienti dalle aree terremotate.

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