Emergenza viabilità: dal sindaco di Caltavuturo una nota di protesta

 

 

emergenza viabilitàSono trascorsi 20 mesi dalla frana che ha travolto la strada provinciale che collega il centro abitato di Caltavuturo all’autostrada A19 Palermo – Catania determinando di fatto l’isolamento del Comune. Condizione ulteriormente aggravata dalla chiusura della SS120 e della SP 8 che mettono in comunicazione il territorio di Caltavuturo con le altre arterie quali la Palermo-Agrigento e la Palermo-Catania all’altezza della zona industriale di Termini Imerese. La stessa strada provinciale che collega Caltavuturo a Collesano è intransitabile. Rimane solo il collegamento con lo svincolo autostradale di Tre Monzelli dell’A19 con aumento del tempo di percorrenza di 15 minuti. I contraccolpi sull’economia locale sono sotto gli occhi di tutti soprattutto degli operatori economici e dei pendolari. Molte famiglie con pendolari per motivi di lavoro o di scuola a causa di questo grande disagio hanno cominciato ad organizzarsi per trasferire la propria residenza nelle città e nei Comuni della fascia costiera.

Ed è proprio per questi motivi che il sindaco di Caltavuturo Domenico Giannopolo riprende a bussare alla porta delle istituzioni, scrivendo una nota di sollecito e di protesta indirizzata al Ministro delle Infrastrutture Delrio, ai dirigenti nazionali e regionali di Protezione Civile, al Prefetto di Palermo e al Presidente della Repubblica.

emergenza viabilità“Ci saremmo aspettati – scrive Giannopolo – così come ci era stato promesso, una particolare solerzia nella predisposizione e attuazione degli interventi necessari a rimuovere tale condizione di isolamento. L’unico intervento tempestivo, seppur precario, ma per iniziativa di soggetti privati d’intesa con il Comune, è stata la sistemazione del fondo di una vecchia trazzera per collegare almeno il traffico di mezzi leggeri all’autostrada A19 all’altezza dello svincolo di Scillato. Questo stesso collegamento è reso difficoltoso e precario soprattutto con l’approssimarsi dell’inverno per via del tragitto accidentato nel tratto che costeggia il fiume Himera e negli altri tratti che costeggiano l’autostrada.”

“Non è un quadro che fa decisamente onore alle istituzioni pubbliche competenti – continua – tanto più che permane una sostanziale inerzia, a voler considerare il tempo trascorso dal mese di Ottobre 2015, allorquando è stato approvato e varato il piano della viabilità secondaria, al giorno d’oggi. Il fatto che allo stato attuale tutta la procedura rimanga ancora impigliata nella fase della gara per l’affidamento della progettazione sia per la sistemazione dei tratti della sp 24 non franati che il tratto travolto dalla frana, ci fa ritenere che questa situazione di dilatazione dei tempi sia destinata a protrarsi collocando il ripristino della viabilità e la normalizzazione dei collegamenti non prima della primavera del 2019.”

trazzeraIl Piano di Protezione civile approvato ad Ottobre 2015 prevedeva su Caltavuturo tre interventi: 1)la sistemazione del tratto in frana della sp 24 per un importo di 7,5 milioni di euro,2) la realizzazione di una pista di emergenza per l’importo di 700 mila euro e 3) la sistemazione di diversi tratti dissestati della sp 24 per l’importo di 2 milioni di euro. Questi interventi sono a tutt’oggi alla fase preliminare e di uno di essi, quello della pista provvisoria, non c’è alcuna traccia. Il Piano disponeva altresì di attivare la spesa entro un anno e che una proroga da parte del Consiglio dei ministri sarebbe stata possibile solo previa adeguata motivazione. Questo quadro sommato ai ritardi che si sono registrati anche per l’attivazione dei lavori nella SS 120, altra via di fuga in caso di interruzioni sull’A19, che solo di recente pare essere stati sbloccati, delinea una situazione di grandissima sofferenza per il territorio e le comunità di Caltavuturo e Sclafani Bagni che in quanto amministratori e cittadini non possiamo non evidenziare con la dovuta forza.

Non ci sfugge – incalza il primo cittadino di Caltavuturo – che la struttura della Protezione Civile non dispone nel suo seno di un folto ufficio tecnico che possa fare fronte direttamente alla progettazione delle opere e che pertanto debba rivolgersi necessariamente all’esterno, ma è altrettanto vero che le procedure d’urgenza ampiamente giustificate sin dall’inizio non pare che siano state attivate con la necessaria determinazione e ponderazione. Il risultato di questa situazione è il grave pregiudizio che si sta arrecando alla possibilità di reinsediare nei nostri territori una popolazione attiva fiduciosa e conscia di potere investire su se stessa.”

La richiesta è la realizzazione degli interventi previsti nel Piano approvato dal Dipartimento nazionale della Protezione civile a partire dalla progettazione e realizzazione della pista di emergenza a cura del Dipartimento della Protezione civile della quale è stata appostata la somma di 700 mila euro che colleghi la trazzera Prestanfuso trasferita adesso al demanio comunale, passando attraverso la strada che costeggia il fiume Himera per due terzi appartenente al demanio comunale e per un terzo a quello fluviale, doppiando in successione il ponte Amap per collegarsi alla strada che trova sbocco sulla sp 24 sistemata lato Scillato.

Questo intervento che potrebbe realizzarsi in pochi mesi consentirebbe alle comunità un collegamento più sicuro ad uso di mezzi leggeri o al massimo di 4 tonn con l’autostrada A19 altezza svincolo Scillato, nelle more che si realizzi il ripristino definitivo della transitabilità della sp 24. Tra l’altro l’intervento emergenziale proposto manterrebbe a regime una funzione importante per la fruizione del territorio su entrambe le sponde del fiume Himera e per raggiungere lo stesso potabilizzatore Amap posto più a valle sulla sinistra idraulica.

 

 

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