Siccità nell’isola, torna l’acqua a giorni alterni

E’ crisi idrica in tutta la Sicilia. La mancanza di precipitazioni, insieme anche al pessimo stato in cui versano gli impianti nella regione, l’isola è tornata dopo diversi anni a fare i conti con la mancanza d’acqua. A Palermo, con i 4 invasi Poma, Scanzano, Rosamarina e Piana degli Albanesi con disponibilità di meno di 73 milioni di mc d’acqua a fronte di una capacità massima superiore a 200 milioni torna a razionare la risorsa idrica, con l’erogazione a giorni interna come non si vedeva dall’inizio degli anni duemila. La riduzione delle riserve d’acqua è consistente nelle province di Palermo, Enna e Caltanissetta.

Diverse parti sociali hanno evidenziato l’emergenza, sottolineando come alla luce di tutto questo sia ancora più ingiustificabile ignorare la condizione della condotta di Scillato, che causa la perdita e lo scarico a mare di oltre 600 litri al secondo di acqua minerale proveniente dalla fonte omonima a causa di una rottura mai risolta, anzi dimenticata.

“Si tratta con tutta evidenza – affermano il Sindaco Leoluca Orlando la presidentessa di AMAP Maria Prestigiacomo – di una situazione eccezionale, dovuta alla concomitanza di tre fattori: la siccità, la riduzione della capacità della Diga Rosamarina decisa dal Servizio Nazionale Dighe per motivi di sicurezza e l’impossibilità di utilizzo dell’invaso di Scillato per i noti problemi causati alle condutture da alcune frane.”

“Chiediamo alla Regione e al Comune di Palermo – dichiarano il segretario Cgil Palermo Enzo Campo e il segretario Filctem Cgil Palermo Francesco Lannino – di conoscere il motivo per cui si continua a non intervenire per riparare la condotta. Interroghiamo le istituzioni non per riaprire una polemica ma per risolvere un problema serio, dal momento che a pagare le spese della erogazione dell’acqua a giorni alterni sono i cittadini. La Cgil e la Filctem da tempo chiedono di mettere fine allo spreco delle risorse idriche, che condanniamo, anche perché i disagi del preoccupante ritorno alla turnazione dell’acqua in città ricadono innanzitutto sulle famiglie”.

Proprio sul fronte dell’utilizzo dell’invaso di Scillato, l’AMAP ha avviato, dopo che la Regione ha fornito nelle scorse settimane le attese indicazioni in tal senso, le procedure per procedere con proprie risorse alla riparazione delle condotte (dal costo stimato di oltre 5 milioni di euro). “Vista la gravità della situazione e l’urgenza di intervenire – afferma la Prestigiacomo – i nostri uffici stanno lavorando nei tempi minimi per la predisposizione del progetto e stiamo valutando la possibilità di richiedere un intervento della Protezione civile.”

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