Ecofontana di Castelbuono: “Solo sterili polemiche”

casa dell'acqua ecofontana acqua pubblicaIl sindaco di Castelbuono Antonio Tumminello risponde ai dubbi sollevati dagli attivisti pentastellati del Grillo di Castelbuono in merito alla poca trasparenza sull’installazione dell’impianto di erogazione di acqua pubblica. «Molti Comuni hanno aderito alle proposte loro presentate da Società operanti nello specifico settore in maniera del tutto simile all’operato dell’Amministrazione Comunale di Castelbuono -rileva il sindaco – Inoltre questa tipologia di servizi non rientra tra i servizi pubblici, la cui gestione è obbligatoria per l’Ente locale che deve provvedere per la relativa gestione ma bensì tra i servizi di pubblica utilità per la collettività. Ecco perchè abbiamo ritenuto inutile sostenere dei costi come quelli preventivati dalla precedente Amministrazione pari a 100.000 euro, per un servizio che sarebbe stato difficile da gestire e scarsamente economico».

Nello specifico il sindaco Antonio Tumminello chiarisce che con la deliberazione n.53 del 10 luglio 2015, sulla base della proposta pervenuta al Comune da parte della Società Water Projet 2G di San Cataldo, sono state impartite direttive al Settore Tecnico-Urbanistica per l’individuazione e la localizzazione di un area comunale sulla quale realizzare l’impianto. Successivamente, trascorsi ben tre mesi dalla pubblicazione il cui scopo era anche quello di rendere pubblica l’intenzione di realizzare quanto proposto, non sono pervenute né osservazioni, né opposizioni, altre analoghe disponibilità o proposte, per cui si è proceduto all’approvazione del testo definitivo dell’accordo, e successivamente gli Uffici hanno proceduto alla stipula, avvenuta in data 16 dicembre 2015.

Ancora il sindaco specifica che «nella fattispecie, tra l’altro, si tratta di un accordo di partenariato-collaborazione tra il pubblico e il privato per la realizzazione di un servizio di pubblica utilità molto simile ad altri accordi, che non soggiace ad alcuna specifica norma, tranne nelle ipotesi di gestione di servizi pubblici che abbiamo rilevanza comunitaria per la loro specificità e per l’importo. Nel merito, infine, trattandosi prioritariamente della concessione del suolo pubblico (mt.4,50 x mt.6,50) ove istallare l’impianto, (ma non di alienazione), in virtù della vigente organizzazione degli Uffici e dei Servizi Comunali, la competenza in materia di rilascio della concessione del suolo pubblico, all’epoca era del segretario comunale; mentre per quanto riguarda gli altri provvedimenti inerenti la procedura in esame gli stessi sono stati adottati e firmati dal responsabile del Settore Tecnico-Urbanistico».

Altro capitolo è quello degli impianti: per quanto riguarda gli allacci ai contatori (ENEL e Acquedotto) secondo l’amministrazione non vi è stata alcuna cessione e/o vendita di energia elettrica né di acqua potabile, ma bensì, in questa fase di avvio, solamente la possibilità di assicurare e facilitare gli allacci necessari alla funzionalità dell’impianto. Fermo restando, così come previsto nell’accordo, l’istallazione a carico dell’Impresa di appositi ed adeguati contatori per quantizzare il relativo consumo a carico della Società. “Dalla stipula dell’accordo – continua Tumminello – derivano per il Comune di Castelbuono, a fronte del suolo pubblico concesso gratuitamente, gli introiti sul consumo dell’acqua,  l’applicazione di un prezzo calmierato per i cittadini di €.0.05 sia per l’acqua naturale che per l’acqua frizzante, minor consumo di bottiglie di plastica e la sponsorizzazione da parte della Società di iniziative organizzate dal Comune per sensibilizzare i Cittadini.”

Il sindaco inoltre rileva che «in merito, infine, al parere rilasciato dalla Soprintendenza, le difformità evidenziate nell’esecuzione dell’opera saranno oggetto di apposita verifica da parte dell’Ufficio Tecnico. Spiace costatare che ancora una volta più che apprezzare una iniziativa a favore della Comunità si pensi solo ad attaccare l’Amministrazione con sterili polemiche, che nulla hanno a che fare con gli interessi dei nostri Concittadini e il Bene Comune. Probabilmente per la semplice ragione che la medesima iniziativa (perfino la Società proponente e il luogo erano gli stessi) a suo tempo non è stata concretizzata».

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