Ancora nessun piano per i forestali stagionali

forestali stagionaliIl Ministro Madia sta attuando e studiando vari sistemi, o per meglio dire vari piani, su come sopperire al problemi dei precari della Pubblica Amministrazione, su schema adottato come quello delle maestre di nidi e materne. Un progetto sostenuto dalla Madia che cerca di metter una pezza al problema “del cattivo reclutamento”. Reclutamento a cui nella parte meridionale del paese non fanno parte i lavoratori campani e siciliani del comparto forestale e che ancora pur essendo i precari dei precari, vengono scavalcati a tal nome da altri settori che lontanamente arrivano alle cifre adottate dal settore forestale.

Situazione che si ripete puntualmente e viene ignorata dalla parte politica generale sia nazionale; nessuna soluzione sopratutto a livello regionale, dove non si ha il coraggio di decidere apertamente se  tali lavoratori precari debbano marcire o morire in tal settore fino a quando il Padre Eterno li tiene in vita. Politica regionale che già viene fuori sol perchè ci si prepara alle elezioni, e a sbandierare l’utilità della categoria in tanti settori. Seppur tale è la verità, ancora il comparto si trova ad annacquare su tanti fattori interni che portano soltanto a discriminarli davanti l’opinione pubblica o davanti a tanta gente che cerca di capire e che non riesce a trovare il bandolo della matassa. Precarietà messa sotto torchio annualmente, a cui si aggiungono tanti nuovi o vecchi fattori che prima o poi portano ad una macelleria interna con proclami e spese che non possono essere supportate dai singoli lavoratori che devono spendere su legali per avere riconosciuti diritti che mancano.

Ultimo problema forestale quello delle graduatorie, eterno problema che si ripresenta dopo lo scombussolamento dell’Art. 12 e che ha portato ineguaglianze e odio tra gli stessi operai, problema sorto dalla mancata inesperienza di chi ha gestito il tutto e con incompetenza di chi amministra un settore che vede al comando gente che  cambia solo le poltrone e sperpera denaro inutilmente. Rimprovero anche per i sindacati che si sono cullati in un menefreghismo totale, seppur con squallidi interventi e futili riunioni per una presa in giro che si ripercuote su tutti. Nessun piano ordinario, nè straordinario, ma solo miseri e poveri proclami che affondano la meschinità di una Regione alla deriva.

Antonio David

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