Quaresima: quando la Parola grida al cuore dell’uomo

quaresima alberghiero di cefalù dal papaLo scoccare della mezzanotte a conclusione del martedì di Carnevale segna l’inizio della Quaresima, tempo di astinenza e digiuno, di silenzio e preghiera. Come ogni anno, Papa Francesco ha reso noto il suo messaggio per i 40 giorni che separano dalla Pasqua. In esso sono contenuti un invito alla conversione al perdono, secondo gli strumenti che la Chiesa mette a disposizione: digiuno, preghiera, elemosina. Gesti apparentemente demodè, per non dire fortemente anacronistici nel tempo dell’estemporaneità e della prevalenza dell’apparire sull’essere. Gesti che però vanno declinati nel quotidiano, riscoprendone il significato più profondo che potrebbe celarsi dietro le nostre abitudini.

Il digiuno tipicamente associato alle giornate del Mercoledì delle Ceneri e del Venerdì Santo potrebbe così non riferirsi al solo cibo: buone pratiche sarebbero invece anche il digiuno dalle parole inutili, dalla superficialità e banalità, dallo sconforto e dal pessimismo o dalla doppiezza di vita. Sempre nel suo messaggio, papa Francesco indica la Parola di Dio, il Vangelo, come luogo di contemplazione e riflessione ma soprattutto come dono fatto all’uomo in quanto “forza viva, capace di suscitare la conversione nel cuore degli uomini e di orientare nuovamente la persona a Dio. Chiudere il cuore al dono di Dio che parla ha come conseguenza il chiudere il cuore al dono del fratello”. E infine l’elemosina, nella sua doppia valenza di dare e ricevere, “se si considera che il povero si chiama Lazzaro”. Nella parabola costui viene presentato nei dettagli, viene associato cioè a un volto. E continua il Santo Padre: “La giusta relazione con le persone consiste nel riconoscerne con gratitudine il valore”.

Chi bussa alle nostre porte insomma, non può essere un ingombro ma qualcuno a cui aprire il nostro cuore, sia essa conosciuto o meno. Un ritorno a Dio dunque, l’esigenza di un riavvicinamento all’essenziale per riscoprire quello Spirito che fa l’uomo creatura grande agli occhi del Padre, ma bisognosa di perdonarsi e perdonare.

Sofia D’Arrigo

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