Incendi, Sicilia: le reazioni politiche e dei sindacati

prevenzione incendi
Immagini di repertorio

Molteplici sono le reazioni delle forze politiche e i commenti dei sindacati. Dalla questione forestali alle responsabilità del governo italiano, passando per l’eterno inghippo della corretta programmazione della prevenzione, tutte le dichiarazioni di alcuni attori politici e dei sindacati rianalizzano il tema.

“Trovo scandaloso che il personale cosiddetto settantottista della forestale si trovi fermo a casa in un momento in cui la Sicilia
ha un’emergenza roghi di vaste proporzioni. Tale situazione contribuisce a rendere evidente l’inefficienza del governo regionale che non riesce a programmare né le attività di prevenzione degli incendi, né a tantomeno a fronteggiare con il personale e i mezzi i
roghi di questi giorni. Ma ciò che fa comprendere come il governo Crocetta utilizzi male le risorse umane è che i forestali
settantottisti in ogni caso dovranno essere assunti per concludere il ciclo di giornate e che, questi, saranno assunti a novembre quando
l’emergenza incendi non esisterà più”. Lo afferma Vincenzo Figuccia, deputato di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana.

“Tutto il Sud brucia ma per Renzi, Gentiloni, Orfini le priorità sono lo Ius soli, le banche e leggi sul fascismo. A San Vito Lo Capo 700 persone hanno rischiato di morire, idem 20 persone alle Isole Tremiti, ma dai vertici Pd non c’è stata nessuna parola, per la vergogna, nessuna ammissione di colpa su quanto sta avvenendo in queste ore in metà del Paese. Prima hanno azzerato il Corpo forestale dello Stato, creando un caos gestionale senza precedenti, ora sono troppo presi a farci invadere dai clandestini, a regalare la cittadinanza a loro potenziali elettori e altri soldi alle banche. Il Pd tutto è complice della situazione infernale nella Sicilia di Crocetta, nella Calabria di Oliveiro, nella Puglia di Emiliano e nella Campania di De Luca, governatori che il Partito democratico sostiene in tutte le proprie incapacità. Al di là delle responsabilità penali dei piromani che andrebbero messi in galera e poi buttata via la chiave, quello in corso è un crimine politico che porta la firma del Pd”. Così il deputato Alessandro Pagano della Lega-Noi con Salvini.

“Non si può continuare a parlare solo di inefficienza di servizi antincendio, ciò che è mancata e continua a mancare ogni anno, è la corretta programmazione che è necessaria per preparare uomini e mezzi a questi gravi momenti di crisi quando gli incendi, come ogni anno, soffocano tutto il territorio palermitano e trapanese”. Ad affermarlo sono Mimmo Milazzo reggente Cisl Palermo Trapani e Adolfo Scotti segretario Fai Cisl Palermo Trapani intervenendo sull’emergenza incendi che ieri ha colpito fra l’altro il villaggio d Calampiso nel trapanese e molti territori e del palermitano.

“E’ necessario puntare sulla prevenzione per evitare i danni al territorio e le ripercussioni anche sul turismo e sull’immagine dellaincendi Sicilia. La politica non può continuare a scaricare le proprie responsabilità, il bilancio regionale è stato approvato solo a maggio, e quindi fortemente in ritardo ormai per destinare le risorse adeguate a tutte le forme di prevenzione. Non si può scaricare su chi poi si trova a gestire questi eventi che vanificano ogni tipo di intervento dell’ultima ora”.   Milazzo e Scotti aggiungono, “La prevenzione va fatta già dal mese di maggio creando prima di tutto i viali parafuoco utilizzando tutta la forza lavoro a disposizione (anche i 78sti), così come va programmata la campagna di repressione incendi, e invece la Sicilia si è ritrovata in questa fase emergenziale con i mezzi privi di gasolio e senza revisione e assicurazione”.

“Ai lavoratori va riconosciuto l’impegno quotidiano con i mezzi a disposizione nel fronteggiare gli incendi, ma è giusto individuare le responsabilità che sono legate alla fallimentare gestione della programmazione dell’anticendio da parte del governo regionale. Il 16 giugno dello scorso anno – continuano -, fu una giornata campale sul fronte incendi, la politica aveva assunto impegni precisi promettendo interventi seri e programmati, parole che a più di un anno sono rimaste solo proclami e, ad oggi, ci ritroviamo in questa situazione di grave allarme che mette a rischio lavoratori, cittadini, turisti, aziende agricole, fauna, flora e che causa gravi danni al nostro territorio”. “I proclami di oggi non devono diventare solo slogan da campagna elettorale, auspichiamo piuttosto una reale presa di posizione e interventi concreti”. Milazzo e Scotti concludono, “Per individuare i responsabili degli incendi, i piromani, non servono solo parole, ma sono necessari uomini e mezzi, vere e proprie sentinelle del territorio come le guardie forestali, un rafforzamento di questo corpo per garantire il servizio di controllo. Chiediamo infine che vengano create condizioni di effettiva efficienza, tranquillità e certezze per i lavoratori dell’anticendio, visto l’alto rischio che corrono ogni giorno”.

POTREBBE INTERESSARTI