Cefalù, è polemica per i botti in piazza

I botti sparati in piazza Duomo hanno chiuso, di fatto, i festeggiamenti religiosi in onore del SS. Salvatore. La festa più importante della città di Ruggero sta però destando non pochi commenti tra i cittadini.

Il due agosto e ieri, giornata conclusiva delle celebrazioni, in piazza sono stati sparati botti che hanno accompagnato lo spiegamento della bandiera, l’uscita e il rientro della processione in basilica.

A quel che sembra però nella città patrimonio dell’Unesco esiste una ordinanza, vecchia di oltre venti anni, emanata, su suggerimento della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali, dall’allora sindaco Nicola Imbraguglio, che vieterebbe lo sparo di mortaretti e botti nei luoghi immediatamente vicini alla cattedrale, proprio per evitare che le onde d’urto generate dalle detonazioni possano arrecare danni ai mosaici dell’abside del duomo edificato da Ruggero e oggi tutelato dalle Nazioni Unite.

I mosaici tra l’altro sono stati recentemente oggetto di restauro proprio perché dall’abside, dove è raffigurato il Pantocratore, si erano staccate diverse tessere e c’era il pericolo che tutta l’opera a causa di alcune infiltrazioni d’acqua potesse essere danneggiata.

E’ lecito chiedersi chi abbia permesso lo sparo dei botti in più occasioni, non osservando l’ordinanza e non salvaguardando un’opera che andrebbe invece tutelata in ogni modo possibile. Una sola è la certezza: i cittadini non hanno gradito quanto è accaduto e sui botti è già polemica.

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