Vie dei Tesori: riaprono le sorgenti del Gabriele

Comincia l’ultimo weekend de Le Vie dei Tesori, ultima occasione per visitare contestualmente oltre cento luoghi di arte, scienza e natura. Complice il bel tempo, è possibile scoprire anche due lembi verdi che hanno seguito un destino stranamente in comune: un brandello dell’ex riserva reale borbonica, realizzata tra il 1799 e il 1815 da Francesco I, e il parco di Luigi Filippo d’Orleans. Insomma, Borboni e Francesi, uniti a distanza, dal comune amore per la scienza e le sperimentazioni agricole.

Andiamo per ordine: percorrendo corso Calatafimi verso Monreale a un certo punto si incontrano due pilastri con due sfingi neoclassiche: è uno dei tre antichi ingressi alla ex Riserva Reale di Boccadifalco, realizzata tra il 1799 e il 1815 da Francesco I di Borbone, principe ereditario, figlio di re Ferdinando III, esule a Palermo. Francesco amava caccia, allevamento e agricoltura e all’interno della riserva avviò sperimentazioni di ogni genere, realizzando anche un orto botanico per coltivare i primi mandarini e altre specie “esotiche”.

sorgenti del gabrieleEra in questa vastissima tenuta – che arrivava a passo di Rigano – che scorrevano fin dal periodo arabo, le cosiddette “sorgenti del Gabriele”, oggi di proprietà dell’Amap, che ne affida l’ultima visita (sabato dalle 10 alle 17,30) a Le Vie dei Tesori: un luogo fuori dal tempo, suggestivo, naturalmente consolidato, che scende sottoterra. Risalendo, si potrà bere la freschissima e incontaminata acqua di Monte Cuccio. Se volete continuare con le visite “fuori dalle mura”, potete raggiungere la Fossa della Garofala, nella cittadella universitaria (sabato e domenica dalle 10 alle 17,15): anche in questo caso sembra che il tempo abbia deciso di rallentare, e si passeggia in un giardino che faceva parte della Conca d’Oro, 15 ettari che – vedi caso – facevano invece parte del parco di Luigi Filippo d’Orleans che acquistò la stazione agricola sperimentale del principe di Aci.

Scendendo per immergervi nel centro storico, tra oratori, chiese, cripte e palazzi, non dimenticate i Giardini di Palazzo Reale, luogo prezioso, pieno di piante rare, virgulti e succulente, sospeso tra terra e cielo. Con tanto di passaggio sotterraneo che serviva per le ronde di guardia al palazzo, in pieno ‘500.

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