Mafia nelle Madonie: condanne per boss e gregari a 350 anni di carcere

Il gup di Palermoha condannato a oltre 350 anni di carcere 37 degli imputati, a vario titolo di mafia, estorsione e danneggiamento, del processo denominato Black Cat, che ha seguito l’indagine sulla Mafia nelle Madonie, svoltosi con rito abbreviato. Le condanne vanno da 18 anni e 9 mesi a 2 anni.

Oltre 300 mila euro di risarcimenti alle parti civili sono stati disposti . L’ex sindaco di Cerda, Andrea Mendola, costituito parte civile con gli avvocati Salvino Caputo e Francesca Fucaloro, ha avuto una provvisionale immediatamente esecutiva di 140 mila euro con rinvio al giudice civile per la quantificazione dell’ulteriore danno subito. Il primo cittadino era stato “minacciato e invitato a dimettersi per lasciare spazio a politici più vicini agli interessi di Cosa Nostra – dicono gli avvocati – e per raggiungere l’obiettivo avevano incendiato le autovetture intestate Mendola e alla moglie e creato in clima insostenibile di tensioni e preoccupazioni che hanno costretto il sindaco Mendola a rassegnare le dimissioni per salvaguardare la propria incolumità e quella della propria famiglia”.

Risarcimenti anche per i Comuni che si sono costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Ettore Barcellona e Francesco Cutraro: Alimena, Aliminusa, Caccamo, Casteldaccia, Caltavuturo, Campofelice di Roccella, Castellana Sicula, Cefalù, Cerda, Collesano, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Lascari, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato, Sclafani Bagni, Termini Imerese, Trabia. Per Cerda disposta una provvisionale di centomila euro, diecimila euro per gli altri Comuni. Cinquemila euro per Addiopizzo e Centro Pio La Torre.

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