San Valentino, quello che so dell’amore

Questo post è per tutti quelli che pensano di sapere poco o nulla dell’amore.

Oggi è San Valentino, altrimenti la festa degli innamorati. Questo post però è per tutti quelli che passeranno la giornata a sorbirsi l’amore degli altri, specie di quelli che lo esporranno in vetrina come si fa con i nuovi arrivi, indicando i colori trend del momento e “ah, le scarpe a punta sono tornate di moda?!”.

Mentre staremo ad crucciarci sull’interrogativo del giorno, senza sapere quando sarà anche il nostro turno di Baci Perugina e peluche a forma di cuore, distogliamo lo sguardo dal vero problema. Non è San Valentino, non sono gli innamorati, non è l’invidia.

E’ l’amore. Questo post è per tutti indistintamente. Letteralmente la traduzione inglese di “fall in love” (innamorarsi) è “cadere in amore”. Come scivolare su una buccia di banana, come accasciarsi per un mancamento, come camminare con la testa all’aria e inciampare su una sporgenza. E poi? L’imbarazzo, la botta, se va male lividi o tagli, il più delle volte una sana risata. Ma soprattutto qualcuno pronto a porgerti la mano per rialzarti. E si prosegue stando più attenti, e ridendone finchè si campa.

Pensate adesso alla persona che ogni tanto all’improvviso vi riecheggia quel dolente ricordo. Forse, a meno di uno/a stronza bollata, è colui/lei che si avvicina maggiormente a ciò che potete chiamare amore. E non sorprendetevi se combacia con voi stessi, perché l’ultima cosa che so sull’amore è che solo se sapremo contattare noi stessi e accettare ogni sfumatura che ci appartiene, potremo incontrare l’altro senza perderci. E così essere pronti ad amare.

Sofia D’Arrigo

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