Giro in Sicilia, una tre giorni di autentico spettacolo

Dopo le due tappe della scorsa edizione, anche quest’anno il Giro d’Italia ha deciso di passare per la Sicilia. Nell’isola sono stati tre giorni di autentico spettacolo, all’insegna del ciclismo e delle bellezze estetiche. Tutto ha avuto inizio martedì 8 maggio, quando Catania si è risvegliato colorata di rosa. I corridori, dal capoluogo regionale, hanno raggiunto Caltagirone dopo una tappa lunga 200 km. Un percorso e un arrivo tutt’altro che semplice, che ha premiato la stoccata del belga Tim Wellens. Il corridore della Lotto Soudal è riuscito a precedere, grazie un’azione negli ultimi 300 metri, Woods e Battaglin. Ed è proprio quest’ultimo quello che è rimasto maggiormente con l’amaro in bocca. Ma, si sa, nello sport c’è sempre un’altra occasione. Ed ecco che nel giorno successivo, in una tappa che ha toccato tutte le zone distrutte dal terremoto, da Agrigento a Santa Ninfa, l’italiano del Team Lotto Nl-Jumbo, è riuscito a trovare quella vittoria sfuggitagli soltanto 24 ore prima. A essere decisivo è il leggero tratto in salita prima del traguardo, in cui si è potuta fare la differenza.

Le prime due tappe in terra siciliana hanno persino sconvolto la classifica generale, in un modo quasi inatteso. Miguel Angel Lopez, quotatissimo tra gli outsider dell’intera corsa, è deragliato in un campo sei chilometri prima di arrivare a destinazione. In un paio di giorni, fra ruzzoloni vari, il colombiano ha buttato via circa un minuto. A lanciare segnali negativi anche Aru e Froome. Ed è per questo che l’ultimo atto della tre giorni isolana ha già un sapore decisivo. L’arrivo sull’Etna, affrontato da un versante inedito, fa capire che i più in palla sono Chaves e Yates, che si dividono tappa e maglia. Bene anche Dumoulin e Pozzovivo. La carovana rosa saluta la Sicilia con una sensazione: la corsa verso Roma è ancora lunga, ma soprattutto è più aperta che mai. Le sorprese possono sempre essere dietro l’angolo.

D’altronde è davvero difficile sparare sentenze quando di strada da fare ne manca ancora così tanta. Il percorso del giro d’Italia 2018 prevede 6 tappe di media difficoltà e 6 di alta difficoltà può davvero accadere di tutto, come illustra dettagliatamente un’infografica interattiva dedicata al Giro d’Italia 2018. E attenzione anche alla crono individuale, che arriverà alla 16esima tappa e che potrebbe far definitivamente girare il Giro. È senza alcun dubbio in quel giorno che Tom Dumoulin, vincitore della passata edizione e prima maglia rosa di quella in corso, potrebbe giocarsi tutte le sue carte e calare i suoi assi nella manica. Il favorito numero alla viglia era Chris Froome, ma il keniota non ha ancora dato segnali. Attenzione però anche a Pinot.

Le tappe alpine dell’ultima settimana, ma anche quella che si chiuderanno sul Gran Sasso e sullo Zoncolan, sembrano adatte alle sue caratteristiche. Gli outsider? I già citati Lopez e Aru, con il sardo che deve trovare continuità. Pozzovivo potrebbe essere la sorpresa. L’accoppiata Yates-Chaves potrebbe invece far saltare in banco. Decisiva sarà, come sempre, l’ultima settimana, e le condizioni in cui i corridori ci arriveranno. Lo spettacolo del Giro è appena iniziato. La Sicilia ha avuto il ruolo di alzare il sipario.

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