Gangi: testa e cuore, oggi come allora per scrivere la storia

“Papà, non riesco a dormire. Mi racconti una favola?”
“Gianluca, ma sono le 4 del mattino…dai, avvicinati”
“Dammi la mano, papà.”
“Allora figlio mio, comincio: Somma, Surace, Improta, Di Chiara, Bongiorno, Incitti, Mammone, Mocciaro, Scoperto, Francioni, De Luca…”

E’ così che immagino le notti insonni del piccolo Gianluca, che ha compiuto 3 anni da una settimana, il 12 maggio 1991. Sono giorni caldi per Gangi, afosi. No, non per la temperatura, quella è ancora mite, in fondo siamo in un piccolo paesino a 1000 metri sul livello del mare. 8000 anime, o giù di lì. Eppure Gianluca non riesce a dormire, percepisce che sono giorni particolari. A casa, nella sua rua, in tutto il paese. L’U.S. Gangi ha da poco vinto, dominandolo, il girone N del campionato Interregionale, l’attuale serie D. Quell’anno, però, un esperimento (mal riuscito e mai più ripetuto) della Lega cambiò le carte in tavola. Non bastava vincere il campionato, bisognava affrontare uno spareggio contro la vincitrice di un altro girone. 12 squadre per 6 posti. Al Gangi toccò il Matera. 19 e 26 maggio, con andata in trasferta, erano le date previste per la doppia sfida. L’atmosfera è surreale, la possibilità di scrivere una straordinaria pagina di storia è ghiotta. Gangi si stringe intorno alla squadra, e con sé tutte le Madonie. Il sogno è grande e stringerlo con più braccia lo fa sembrare più vicino. Anche Gianluca, le cui braccia sono ancora piccole e deboli, ma la testa è già immersa in quel rettangolo di gioco, si rende conto che le due prossime partite saranno speciali. Forse per questo, quella notte, non riesce a dormire, e trova conforto nel padre e nella favola dell’U.S. Gangi.

Oggi è il 13 maggio 2018.  Ieri Gianluca ha compiuto 30 anni. Eppure le favole gli piacciono ancora. Al punto che si è attrezzato di carta e penna per scriverla. Stessi colori, il bianco e il rosso, stessa atmosfera. Cambiano i protagonisti. Lui è quello che entra per primo in campo, con la fascia di capitano al braccio, col numero 10 sulle spalle. Non è più il bambino di 3 anni che chiede al padre di stringergli la mano. E’ lui che la porge ai suoi compagni e al suo pubblico. Un pubblico che di storie ne ha vissute e sentite raccontare a bizzeffe, ma che, mai come oggi, sente di poter esserne parte integrante. Oggi il Gangi Calcio si gioca l’accesso al campionato d’Eccellenza. Si gioca la possibilità di coronare un sogno che dura da nove mesi. Un sogno che sembrava a portata di mano, poco più di un mese fa, fino al 91’ del derby Gangi-Geraci, quando la punizione di Alosi ha cambiato le sorti di una tifoseria già pronta per la festa. La delusione, però, ha perso il confronto con la voglia di rivalsa. E oggi è tempo di prendersi quanto sfuggito per un soffio. E’ il giorno di Gangi Calcio-Castellammare. E’ la finale dei play-off di Promozione. C’è un sogno da portare a compimento, ci sono carta e penna per scrivere la favola più bella.

“Provo a scrivere una favola: Attinasi, Ceraulo, Corradino, Di Domenico, Fazio, Ferrante, Giglio, Giordano, Grimaudo, Iannolino, Marguglio, Parisi, Raccuglia, Rizzo, Sabella, Scavuzzo, Sferruzza, Spitale, Trapani, Tumminaro, Yussuf, Comito. E Patti.”
“Gianluca, ma cosa fai? Sono le 4 del mattino”.
“Niente, Giulia. Forse è meglio se dormiamo, domani sarà una lunga giornata”.

E’ così che immagino la notte insonne di Gianluca, che ha compiuto 30 anni proprio ieri. Migliaia di braccia, come accaduto 27 anni fa, si stringeranno per acchiappare il sogno, per farlo sembrare più vicino. Le sue, nel frattempo, sono diventate grandi e forti. La testa, invece, è sempre immersa in quel rettangolo di gioco. Lì, oggi, si fa la storia.

 

Angelo Giordano

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