Andreucci re dell’Elba

Ha mandato tutti in esilio all’Elba, Paolo Andreucci il dominatore assoluto dei rally italiani del terzo millennio. Il dieci volte Campione d’Italia insieme alla sua inseparabile navigatrice Anna Andreussi ha portato il leone della sua Peugeot 208 T16 R5 sul gradino più alto del podio nella edizione del ritorno del Rally dell’Elba nella massima serie nazionale. Il garfagnino, a differenza dei suoi avversari non ha praticamente sbagliato nulla, mettendo, grazie al successo nell’isola toscana, una seria ipoteca sul campionato.

La concorrenza, capitanata dal romagnolo Simone Campedelli, ha registrato ancora una battuta a vuoto,una nuova uscita di scena del pilota della Ford dovuta al secondo errore consecutivo, dopo quello della Targa Florio ad inizio mese. Campedelli, dopo esser andato al riposo in testa alla prima frazione di gara è incappato in una toccata che lo ha costretto ad alzare bandiera bianca.

Frizzante, la gara elbana, quanto anche incerta e spettacolare, avendo proposto diversi avvicendamenti nelle posizioni di vertice, confermando la difficoltà e la tecnicità degli asfalti isolani. Al secondo posto, ha poi chiuso l’ufficiale Skoda Umberto Scandola, con la Fabia R5. Il veronese, affiancato da D’Amore, ha tratto il massimo dalla gara elbana, che ha affrontato per la prima volta ed anche con l’incognita degli pneumatici D-Mack che sta sviluppando. Scandola ha mantenuto un ritmo di vertice, concentrato però a tenersi lontano dai guai. La tattica ha funzionato, e seppur in sofferenza nelle prime fasi di gara, a causa del grande sottosterzo, e poi per un piccolo problema ai freni riscontrato nella prima metà della seconda giornata di gara, l’alfiere Skoda ha incamerato una preziosissima seconda piazza assoluta.

Entusiasmante è stata la lotta per l’ultimo gradino del podio. A contendersi la posizione il pavese Giacomo Scattolon, con al suo fianco Paolo Zanini (Skoda Fabia R5), Andrea Nucita, in coppia con Marco Vozzo (Hyundai i20 R5) e Andrea Crugnola, assieme a Danilo Fappani su Ford Fiesta R5.

Tutti e tre i contendenti hanno vissuto le loro disavventure nel corso dei due giorni di gara. Il primo ad incontrare la malasorte sul proprio cammino è stato Andrea Nucita: il siciliano, recente vincitore alla Targa Florio, ha pagato dazio subito in avvio, incappando in una foratura sulla prima “piesse” che lo ha attardato di oltre un minuto, costringendolo ad una gara in totale rimonta e sempre con il coltello tra i denti.

Giacomo Scattolon, invece, si è reso protagonista di un’incomprensione con gli addetti alle bandiere nel corso della prova spettacolo, che aveva comportato, per il pilota di Voghera, il percorrere un giro in più del percorso ed una penalità di 30”. Dopo un consulto con la direzione gara, si è arrivati alla decisione di ritirare la penalità ed assegnargli il tempo fatto segnare al termine del secondo giro, naturale conclusione della prova, reinserendolo quindi nei quartieri alti della classifica.

Per Andrea Crugnola si è trattato di una gara dai due volti: ad una prima giornata positiva, nonostante una lieve toccata nel corso della PS2, chiusa nella scia del leader temporaneo Campedelli e quasi a pari merito con Andreucci, si è contrapposta una seconda parte di rally fortemente condizionata dalla foratura occorsagli nel corso della PS7 “Due Mari”, che lo ha retrocesso dal secondo posto alla quinta piazza.

Con ancora l’ultima sfida cronometrata, i 22,35 km del secondo passaggio sulla “Due Mari”, la classifica aveva Scattolon al terzo posto, con Nucita a 6”2 e Crugnola a 9”1, distacchi risicatissimi, a lasciare aperta ogni possibilità di risoluzione della contesa. L’ultima sfida, a “celebrare” una gara caratterizzata da continui ribaltamenti di scena, ha nuovamente cambiato le carte in tavola: la dea bendata ha nuovamente voltato le spalle a Andrea Nucita, vittima della seconda foratura della sua gara e costretto a cambiare la gomma in prova, che lo ha fatto sprofondare addirittura fuori dalla top ten.

A fargli compagnia, in questo vortice di sfortuna, Giacomo Scattolon, anche lui attardato da una foratura, fatto che gli ha così strappato quello che sarebbe stato il primo piazzamento a podio in una gara del CIR. Ha così festeggiato Andrea Crugnola, partito con il coltello tra i denti e vincitore della prova: la terza piazza, nonostante la sfortuna patita in mattinata, è quindi finita nelle sue mani.

Scattolon e Crugnola si sfidavano anche per il successo tra i protagonisti del Campionato Italiano Asfalto: i fatti dell’ultima prova hanno pertanto assegnato il successo al varesino, mentre Scattolon è addirittura finito fuori dai primi tre. Sul podio, ad accompagnare Crugnola, sono saliti il lucchese Rudy Michelini, in coppia con Michele Perna su Skoda Fabia R5, ed il molisano Giuseppe Testa, con Massimo Bizzocchi alle note della Ford Fiesta R5, rispettivamente quarti e quinti assoluti nella generale.

L’edizione numero 51 del Rallye Elba va in archivio con diverse certezze: da quella di avere onorato al meglio il ritorno nella massima serie tricolore dopo un quarto di secolo, a quello di avere sentito di nuovo forte l’abbraccio dei tanti appassionati di rally arrivati sull’isola con i numeri dei vecchi tempi, sino ad arrivare ad essere stato definito il vero e proprio spartiacque delle vicende di campionato. La tradizione continua, la storia prosegue ad essere scritta e colorata a tratto marcato ed a tinte forti.

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