Antonio, cavaliere papà, ha vinto la Giostra dei Ventimiglia

Lui nel Cortile del Palazzo dei Ventimiglia ci è nato.

No, non a Geraci. Ma a Finale, dove la nobile famiglia trascorreva l’estate assolata, il loro patrimonio si estendeva fino al mare, tra gli ulivi e i sugheri. Chissà se Antonio ci avrà pensato ieri, quando ha acciuffato la rosa e ancora in sella al suo cavallo, ha realizzato di aver vinto la Giostra dei Ventimiglia.

Biundo era arrivato a Geraci in rappresentanza del Comune di Pollina. La XXX edizione della Giostra era iniziata con il corteo tradizionale, il giuramento dei Cavalieri e, ovviamente, un momento di raccoglimento in memoria delle vittime del Ponte Morandi di Genova. La gara è stata lunga: il saraceno, gli anelli, quindi la qualificazione per il gioco della rosa, l’ultimo a decretare il vincitore.

A cavallo oggigiorno ci vai solo se hai una forte passione, in gioco ti ci metti se hai una ragione in più, come Antonio stesso ha raccontato: “Ho rischiato di non qualificarmi per la gara della rosa, sono entrato in classifica per un pelo considerate le penalità per aver centrato solo un anello”. La Giostra non è per tutti, ci vuole una Jenny (così si chiama la cavalla di Antonio), solida alleata e ci vuole un certo coraggio: “Quando mi sono reso conto di essere tra i primi otto e che potevo accedere all’ultima gara mi sono detto che dovevo mettercela tutta per vincere soprattuto quest’anno che c’era mio figlio a guardarmi”.

Ce lo immaginiamo lo stupore del piccolo in braccio alla mamma, contagiato dall’entusiasmo degli spalti, nel vedere il papà incitare con un grido il proprio destriero e andare al galoppo, con la camicia gonfiata dal vento, un colpo di sperone per aizzare l’animale, uno solo e poi quella parte, verso l’esile traguardo, una simbolica rosa strappata al suo giaciglio temporaneo, ora è nelle mani di Antonio, che così ha vinto: “È sempre un’ emozione ed un piacere partecipare alla Giostra e una grande soddisfazione vincere soprattutto contro validi avversari”. Orgoglio, passione, gioia.

giostra ventimiglia

 

Sofia D’Arrigo

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