Geraci, anche gli argenti del monastero tornano alla comunità

Lo ha reso noto il Vescovo Mons. Giuseppe Marciante con una lettera indirizzata alla comunità di Geraci Siculo. Gli argenti del Monastero delle Benedettine, temporaneamente custoditi presso il seminario di Cefalù, tornano nella loro collocazione d’origine.

Nella missiva il Vescovo spiega di aver seguito con attenzione le vicende legate al Monastero chiuso tre anni fa ormai, e di aver fatto visita a Suor Maria Anna Attinasi, ultima monaca rimasta a Geraci che era stata accompagnata ad Alcamo, presso il monastero benedettino di San Francesco di Paola. I beni mobili, inizialmente rimossi e spostati, sono già tornati a Geraci con il decreto del Dipartimento dei Beni culturali della Regione siciliana nell’aprile 2017 e sulla spinta di una petizione di circa settecento firme da parte dei cittadini.

Marciante compie un ulteriore passo avanti verso la risoluzione della sofferta questione: “Ho maturato la piena consapevolezza che il profondo legame tra voi e le monache, sebbene non più presenti fisicamente in mezzo a voi, sia tutt’altro che affievolito, ma anzi rafforzato – scrive nella lettera –  Pertanto, ho deciso di affidare alla comunità di Geraci gli argenti provenienti dall’ex Monastero e finora custoditi per la loro tutela presso il Seminario Diocesano di Cefalù”.

Il Comitato cittadino “I beni del monastero tornino tutti a Geraci” ha espresso il proprio ringraziamento al Vescovo: “È motivo di grande gioia apprendere che S.E. ha deciso di affidare alla Comunità gli argenti provenienti dall’ex Monastero e finora custoditi per la loro tutela nel Seminario Vescovile di Cefalù”. Si dicono grati in particolare per la comprensione del ruolo svolto dalle Monache nella vita spirituale del paese e il profondo legame affettivo con esse, nonché per la visita resa recentemente a suor Maria Anna Attinasi. “Come auspicato dal Comitato e come previsto dal Decreto del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana (n. 1774 del 19 aprile 2017) – spiega il Comitato – i suddetti beni saranno custoditi nel Museo Parrocchiale, che sarà fruibile e per volontà del Vescovo «sarà quindi inserito nel percorso museale che coinvolgerà anche gli altri Paesi Madoniti».

“Ci auspichiamo – concludono – che possa risolversi presto anche il ricorso al TAR e che il Monastero possa riaprire quanto prima le sue porte alla vita religiosa, nella certezza che la Comunità, nel ricordo dell’operato delle Monache, darà il proprio contributo con ogni mezzo possibile.

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