Dolore, onore, vicinanza: Giuseppe Liotta deve essere ricordato

Località Frattina, che a cercarla sulle mappe si farà già fatica, perché, bella e dannata, la terra di Sicilia a volte è anche insidiosa.

Si è arenato lì il corpo di Giuseppe Liotta, il pediatra, il padre, il marito, l’onesto cittadino che stava andando a lavoro quando imperversava la bufera. L’auto non poteva raggiungere l’ospedale, certamente, perché le strade erano sommerse. Così, a piedi, nelle campagne di Corleone, ha cercato una destinazione sicura.

Poi sono trascorsi quattro lunghi, inesorabili giorni. Di Giuseppe qualche traccia, prima la Tiguan Bianca, abbandonata nel nulla; poi i pantaloni, la cintura, il giubbotto, ieri una scarpa, questa mattina il corpo esanime. Roccamena, il vigneto di un’azienda agricola tra San Cipirello e Corleone è rimasto allagato dal fiume Belice sinistro. Con esso, anche Giuseppe. Dieci chilometri più in là dalla sua auto, l’occhio che l’ha intravisto è quello di un elicottero partito solo da mezz’ora da Boccadifalco.

Adesso gli uomini del soccorso alpino, i vigili del fuoco, i forestali stanno recuperando il corpo. Alle ricerche da questa mattina si era unito anche un gruppo di volontari, l’iniziativa era stata mossa da un collega amico di Giuseppe, Marcus Salemi. Ritrovarlo era comunque necessario, era imprescindibile per mettere fine allo straziante bilancio, tredici vittime del maltempo in Sicilia.

La famiglia di Casteldaccia, due turisti tedeschi, un cittadino di Vicari, il medico di Corleone. Vite spezzate, dissolte dalla furia dell’acqua, dall’imperversare dei torrenti, dal fango e dalla miseria umana. Quella miseria a cui fa da contraltare l’abnegazione e l’onestà di un medico, pediatra, marito, padre, amico che stava solo andando a lavoro.

Il presidente della regione Nello Musumeci, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il commissario straordinario dell’ASP di Palermo Antonio Candela, dichiarano distintamente un’ unica voce: dolore, onore, vicinanza. Il reparto di pediatria dell’ospedale Dei Bianchi di Corleone, dove il medico svolgeva il suo lavoro, sarà intitolato a Giuseppe Liotta. I consiglieri dell’Ordine dei Medici, riuniti in seduta straordinaria, indicono una raccolta fondi e chiedono l’intitolazione di una strada.

Località Frattina non è più nel nulla dell’acqua e del fango, è la destinazione di Giuseppe, arenato, ora pianto. Che sia soprattutto ricordato.

 

Sofia D’Arrigo

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