Le parrocchie come eco-centri per i rifiuti, aderisce anche la diocesi di Cefalù

Anche le parrocchie della Sicilia faranno la raccolta differenziata. E’ quanto è stato stabilito dalla convenzione firmata a Catania lo scorso 18 dicembre dall’Assessore regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità Alberto Pierobon e da monsignor Salvatore Gristina, arcivescovo di Catania e rappresentante della CEI. Al tavolo di firma anche il Vescovo di Cefalù, S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante.

Il progetto prevede un accordo con i comuni in cui le parrocchie risiedono per poi attivare i cosiddetti Opifici di pace, veri e propri “eco-centri” che verranno creati per divenire aree di raccolta e promuovere tra i cittadini comportamenti virtuosi finalizzati al corretto smaltimento di carta, cartone, vetro, plastica, legno e alluminio. I cittadini potranno recarsi nei centri e depositare i rifiuti da riciclo, l’accesso avverrà tramite tessera identificativa.

“Ne beneficeranno tutti – spiega l’assessore Pierobon – fermo restando che oltre alla quantità di ciò che verrà raccolto, si prenderà in considerazione la qualità. Alle parrocchie, ogni anno, sarà infatti riconosciuto un doppio contributo: il corrispettivo dei consorzi Conai calcolato sulla base del volume dei rifiuti che riusciranno ad intercettare e il 50 per cento del risparmio ottenuto dal minore conferimento in discarica. Per gli utenti che parteciperanno alla raccolta, invece, è prevista una riduzione della Tari che i Comuni dovranno inserire all’interno dei propri regolamenti”.”Naturalmente – aggiunge l’assessore – è un’iniziativa che, in prospettiva, potrà coinvolgere tutte le confessioni religiose. Da non sottovalutare l’aspetto sociale, oltre che etico, perchè con i proventi potranno essere avviate diverse attività in favore dei nuclei familiari più bisognosi”. Il progetto “Opifici di pace” è stato approvato con delibera dalla Giunta regionale. La convenzione tra Regione e Cesi ha la durata di due anni e potrà essere rinnovata per altri tre. L’idea degli Opifici sposta strategicamente l’attenzione dai rifiuti alla partecipazione attiva degli utenti. Nasce dall’esigenza sempre più incalzante della società moderna di affrontare l’attuale crisi sociale, economica e culturale, assicurando nel contempo il riscatto morale della persona, tramite la sua partecipazione come cittadino maturo, consapevole delle proprie responsabilità.

Sofia D’Arrigo

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