Sistema rifiuti, la Sicilia ha un piano. Ciascuno faccia la sua parte

Tema caldo e importante quello dei Rifiuti in Sicilia. Per la prima volta, ad oggi, la Ragione ha effettivamente un piano d’azione: proposto dall’Assessore Alberto Pierobon, segue le linee guide dell’Unione Europea per quanto riguarda il riuso, lo smaltimento e l’uso per il recupero di materia ed energia. Il piano è stato approvato la settimana scorsa dalla giunta Regionale ed è in attesa del parere non vincolante della commissione Ambiente dell’Ars.

Soddisfatto il presidente della Regione Nello Musumeci che attesta per la prima volta in Sicilia un piano ordinario di rifiuti, dopo tanti anni di sofferenza e di continua emergenza. Si parte dunque, dalla possibilità di dare ai comuni e ai liberi Consorzi la gestione del ciclo dei rifiuti. Il piano prevede 21 nuovi impianti, una differenziata che passi dal 30% attuale al 65% entro il 2021 e si basa su quattro punti: trasparenza, ordine, efficienza ed efficacia. L’approvazione del piano rifiuti, secondo Pierobon sarà “pratico, snello e veloce, consentirà di sbloccare 170 milioni di euro fermi a Bruxelles”. 

Forse si è trovata una quadratura alle problematiche siciliane, tra le varie emergenze di vasche e centri di smaltimento, nonostante tutto vi è anche un aumento della raccolta differenziata soprattutto nei territori interni. Situazione abbastanza soddisfacente per le Madonie dove le percentuali di raccolta sono in aumento ma, non del tutto legittime ai parametri e agli standard che dovrebbero. Rimane ancora da diffondere nei cittadini la convinzione che il problema si può e si deve risolvere anche con l’aiuto dei sistemi di rientro e di rimborsi sulle bollette Tari. I cittadini debbono essere stimolati a partecipare al meccanismo, rimarcando e soffermandosi sull’esigenza che occorre la buona volontà di tutti o la situazione rischia seriamente di rimanere al palo, che poi significa pagare bollette salatissime.

 

Antonio David

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