Una mostra di Silvio Benedetto e Silvia Lotti a Casteldaccia

Una parte del cuore di Silvio Benedetto è sicuramente rimasta in Sicilia, luogo dove l’artista italo-argentino ama spesso tornare. In questi giorni, fino all’undici gennaio, Casteldaccia ospita la mostra “Incontro con Silvio Benedetto”, alla torre Duca di Salaparuta, sede del municipio e la mostra della ligure Silvia Lotti “Tra segni e sogni” nella chiesetta del Rosario.

I due artisti, uniti nella vita e nell’arte, intraprendono frequentemente incontri socio-culturali e artistici in diversi luoghi d’Italia e anche in Argentina, spesso con la collaborazione de “La via del mare”. Questi artisti hanno operato in centri importanti come Buenos Aires, Mendoza, Rosario, Palermo, Roma, La Spezia, Parigi, Normandia, Lubecca e tanti altri, ma certamente non trascurano anche luoghi decentrati, anzi, spesso li prediligono, luoghi che ricevono, e non sempre, soltanto echi lontani di eventi artistico-culturali che avvengono altrove.

A questo proposito lo scrittore Pino Badalamenti sottolinea che “la presenza di Benedetto e Lotti ha fatto emergere la mancanza a Casteldaccia di un punto di ritrovo culturale… un punto di incontro dove si possa fare cultura a 360 gradi… l’interculturalità è una condizione indispensabile per l’evoluzione dei popoli…”.

La mostra di Silvia Lotti.

Silvia Lotti, artista ligure, muralista, ceramista, autrice di racconti e fiabe che lei stessa illustra oltre che di diversi monologhi che recita a Roma per il “Teatro negli appartamenti” di Silvio Benedetto, autrice di altre tecniche miste che recentemente ha esposto al Castello San Giorgio di La Spezia e al Cantiere della Memoria (Le Grazie), e in procinto di esporre alla Martinelli di Roma, si trova oggi in Sicilia dove è in corso sino all’11 gennaio 2019 la sua mostra “Tra segni e sogni”.

Una caratteristica delle opere di Silvia Lotti è l’apparente “groviglio”, intreccio policromo di infinite linee che fanno sorgere emozionanti immagini fiabesche (“Non si sa“, “Folene foladi e falesie” fra tante) e altre dense di pathos (la fuga panica del trittico “Nel bianco” o il fantastico volo “Nell’aria“).

Non mancano opere di Lotti in bianco e nero ricche di immaginazione e di sapiente tecnica dove predominano figure zoomorfe nonché alcune sue curatissime ceramiche ispirate a temi medioevali (come “Cavaliere con falcone” e “Vendemmia” fra altre) e di contenuto ludico (come “Sequenza valzer” e “Oca”).

La mostra è ospitata nella Chiesetta del Rosario di Casteldaccia e ben dialoga, prendendo un “sapore” particolare, con testimonianze del passato come alcuni pezzi di mobilio o il gruppo devozionale dello scultore Piraino racchiusi in questo spazio, oggi sconsacrato per dedicarlo ad incontri artistico-culturali e parte del nucleo centrale del paese, insieme all’adiacente Torre Duca di Salaparuta, fin dalle sue prime origini.

A corredare “Tra segni e sogni” acute testimonianze scritte di Simonetta La Barbera, Silvio Benedetto, Eduardo Yarke, Edmundo Mario Lavia, Andrea Romoli Barberini e Nicolò Helios Gulizia.

La mostra di Silvio Benedetto.

Dagli anni ’70 in poi l’attività artistico-culturale di Silvio Benedetto in Sicilia è stata ed è continuativa, assai fertile, densa di successi e polemiche, e soprattutto generatrice di validi legami affettivi. A proposito della presenza di Benedetto in Sicilia ricordiamo solo, nel campo della pittura, oltre alla sua intensa attività espositiva, il “Cristo del Politeama” (installazione di 33 metri in piazza Politeama a Palermo, 1974), la “Valle delle pietre dipinte” (110 massi dipinti sul tema della Divina Commedia, Campobello di Licata, anni ’90 e anni 200) e “Ad Empedocle” (opere in pietra, ceramica e mosaico, nel centro storico di Agrigento, 2016).

Nel campo teatrale importanti suoi allestimenti al Premio Mondello di Palermo e, sempre in questa stessa città, un extra muros del suo “Teatro negli appartamenti” a via Saverio Cavallari e la creazione del suo “Teatro del vicolo”. Memorabili anche, ad Agrigento (Valle dei Templi), i suoi allestimenti di “La Sagra del Signore della Nave” di Pirandello, e a Taormina (Anfiteatro Greco) il suo “Lucrezia Borgia”. “Racconti medievali” a Cefalù

Casteldaccia è zona assai cara a Benedetto: sia per i rapporti di amicizia (Renato Guttuso, Leonardo Sciascia, Ignazio Buttitta, Dacia Maraini, Mario Liga, Giovanni Castiglia fra altri), sia per l’influenza sui pittori locali che negli anni ’70 ha provocato la sua mostra antologica al Palazzo Inguaggiato di Bagheria.

“Incontro con Silvio Benedetto” è il titolo della sua mostra attualmente in corso nella storica  Torre Duca di Salaparuta di Casteldaccia (sino all’11 gennaio 2019), con alcune delle sue opere più recenti (come l’imponente installazione “Incidente sul lavoro – ieri come oggi, oggi come ieri”, o l’inquietante olio su tela “Intervento nel paesaggio”, o il pregiato “Pasolini”) insieme ad altre opere già note ma sempre “vive”, forti e pulsanti (come il suo panico “Caronte”, o il drammatico olio su tela “La processione”, o il lirico trittico “La Boheme”). La figura della donna, con garbato erotismo, non è assente. Interessante anche la sezione didattica con cenni sul muralismo di Benedetto, le sue installazioni, il suo teatro. Alcune acute testimonianze scritte di Dacia Maraini, Renato Guttuso, Marzia Ratti, Leonardo Sciascia.

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