Movimento Democratici per Castelbuono contesta il PD locale: “Siamo per andare oltre”

Riceviamo e pubblichiamo una nota pervenuta al nostro giornale a firma del Movimento Democratici per Castelbuono, che contesta l’atteggiamento del circolo locale del PD.

“Abbiamo atteso alcuni giorni dopo le precisazioni del circolo del PD locale. Le feste, l’emergenza maltempo, le priorità locali e nazionali ce lo hanno imposto. Sentiamo tuttavia l’esigenza di esprimere la nostra amarezza e la nostra preoccupazione per il percorso che il gruppo dirigente del PD locale ha portato avanti nelle ultime settimane.

Siamo due forze politiche diverse, certamente accomunate dall’esperienza passata al governo di questa comunità, esperienza che noi non dimentichiamo e difendiamo. Ma siamo due forze politiche diverse che hanno l’obbligo di guardare al futuro. Come da voi stessi ricordato, sono ancora profonde le divisioni delle ultime elezioni amministrative. Quelle elezioni sono finite, i cittadini hanno scelto, tra una pluralità di proposte politiche diverse, a chi affidare il governo di questa comunità e da chi essere rappresentati.

Abbiamo creduto che quelle divisioni si potessero superare attraverso un confronto non facile né scontato, ma doveroso. Certamente in ragione dell’esperienza del passato, ma soprattutto perché siamo convinti che compito di una forza politica, oltre ad occuparsi della gestione dell’ordinario, sia quello di confrontarsi su temi che interessino direttamente e indirettamente le nostre vite come il razzismo e l’immigrazione, le politiche ambientali, la lotta alla mafia, la gestione del territorio, l’Europa, lo stato degli Enti locali e il contrasto all’austerità, etc. ed è stato naturale rivolgerci a tutti quelli che potevano condividere le nostre idee.

A partire dal primo incontro a luglio quando la vostra segreteria ha incontrato una delegazione del nostro movimento formata dal coordinatore, dal presidente e dal capogruppo. Già in quell’occasione avevamo chiesto con fermezza che, ancora prima di avviare una “concertazione” sulle singole attività amministrative come da voi richiesto, si sciogliessero alcuni nodi politici, su tutti la scelta di campo nella difesa dell’esperienza politica del passato, senza però ricevere risposta.

Lo scorso 25 novembre poi, in occasione dell’assemblea pubblica da voi organizzata in vista della fase congressuale, avevamo apprezzato le premesse di apertura e confronto. Invitati e intervenuti al dibattito, abbiamo manifestato la nostra disponibilità al dialogo rivendicando la natura plurale del movimento. Ma anche in quella circostanza avevamo raccolto l’indisponibilità nelle parole di alcuni vostri dirigenti, secondo cui “il PD andrà alle prossime elezioni comunali col proprio simbolo e la propria lista, chi vorrà starci ci starà”.

Questa impostazione non può trovarci d’accordo, ed è stata pressoché ribadita nei vostri due successivi interventi, nei quali avete escluso ipotesi di coesistenza di appartenenza, cioè pluralità in un unico soggetto, unità nella diversità che invece sono alla base del nostro modello organizzativo. Utilizzando strumentalmente la questione della doppia tessera avete parlato di supponenza e lasciato intendere di essere disponibili ad accogliere fra i vostri iscritti il Sindaco Cicero solo dopo che questi avesse abbandonato il movimento di cui fa parte. Questo atteggiamento sì che ci sembra carico di supponenza.

Non abbiamo mai discusso di tessere e ci dispiace che sia ancora una volta la questione dell’appartenenza al partito che da un lato vi porti a disconoscere un modello di organizzazione politica – quella del movimento – che ha anche rappresentato una parte significativa della vostra storia, e dall’altro vi impedisca di comprendere che possono esistere, anche con la partecipazione del PD, spazi politici più grandi, aperti ed inclusivi, laboratori politici in cui ciascun componente vive la bellezza di fare politica insieme: confrontarsi, scontrarsi e fare sintesi.

Le ultime vicende ci aiutano a comprendere meglio gli schieramenti e le ricollocazioni nello scenario politico locale e non. Altri hanno gettato la maschera, noi non ci fermeremo. Continueremo la nostra attività con lo stesso entusiasmo che ha portato alla costituzione del nostro movimento e la stessa forza aggregante che lo ha fatto crescere. Discuteremo, litigheremo, ci sforzeremo di unire.

Il nostro movimento è dunque aperto al confronto. La nostra sede sarà sempre aperta per tutti quanti vorranno dare il loro contributo, nel pieno rispetto e riconoscimento delle proprie idee ed appartenenze, senza però farsi condizionare dalle scelte di chi vuole sempre chiudersi senza mai mettere in discussione la centralità del partito”.

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