Il Rotary Club realtà viva delle Madonie

Dalla sede dell’Ente Parco Madonie,  sabato 23 febbraio, sventolerà la bandiera del Rotary Club Palermo Parco delle Madonie.
Palazzo Pucci Martinez, in occasione della giornata celebrativa  su tutto il territorio nazionale del Club, darà spazio al simbobo per l’anniversario di fondazione del primo Club Rotary avvenuta a Chicago nel lontano 1905.
La richiesta avanzata dal Presidente del Rotary club dott. Carlo Caronna ed accolta positivamente dal Commissario straordinario Salvatore Caltagirone, rafforza il sodalizio professionale esistente sul territorio con l’Ente Parco, con il quale già da tempo sono state condotte iniziative nel rispetto dei reciproci principi statutari. In effetti,  uno scopo del Rotary è “quello di diffondere il valore del servire e in particolare sviluppare relazioni amichevoli come opportunità per servire l’interesse generale”.
Afferma il Commissario Caltagirone che, proprio l’Azione di Interesse Pubblico rotariana, svolta in collaborazione con Istituzioni pubbliche e private, ha iniziato a sviluppare interessanti iniziative da sempre finalizzate a migliorare la qualità della vita nelle località in cui si trova ad operare il Rotary Club Palermo Parco delle Madonie, promuovendo, tra l’altro, attività verso i giovani, con la partecipazione a progetti di servizio locali, internazionali  e  scambi volti a promuovere la pace nel mondo e la comprensione tra le culture.
Nel nostro territorio, aggiunge il Commissario Caltagirone, la presenza attiva del Rotary Club Parco delle Madonie, grazie alle competenze professionali degli associati e allo spirito filantropico che li anima, ha permesso la realizzazione nelle scuole di campagne di sensibilizzazione legate alla promozione del territorio, alla salvaguardia dell’ambiente,  alla cultura della prevenzione su rischi idrogeologici, oltre che favorire una estesa visibilità del Global Geopark Madonie, per meriti di ricerca scientifica e di ritrovamenti geologici, la cui valorizzazione si pone all’attenzione di punti di fruizione sociale.
Infatti, continua il Commissario Caltagirone, martedi 26 febbraio, si svolgerà all’interno del Museo Civico A. Collisani, l’inaugurazione del punto di fruizione del geosito di Sant’Otiero nella sezione geologica Geopark G. Torre, a cura dei fratelli geologi Alessandro e Fabio Torre.
Si tratta di un progetto finanziato dall’Ente Parco delle Madonie, sviluppato e curato in collaborazione con l’associazione Haliotis, già partner istituzionale dell’Ente per aver realizzato la rete dei sette sentieri geologici individuati nei Comuni di Isnello, Petralia Sottana, Sclafani bagni, Castellana Sicula, Caltavuturo e l’Inghiottitoio della Battaglietta di Portella Colla.
Grazie all’apporto scientifico dato al progetto ed alla sua innovativa valorizzazione, sarà possibile al visitatore, attraverso la creazione di un filmato del geosito creato in 3D, di navigare all’interno di un’area di particolare pregio naturalistico e geologico oltre che di grande valenza etnoantropologica. Già nel 2017, Sant’Otiero, è stato riconosciuto con decreto assessoriale della Regione Siciliana, come geosito di grande interesse stratigrafico a rilevanza scientifica nazionale, poiché esso rappresenta una testimonianza lito-stratigrafica e paleontologica del Triassico medio, che consente ricostruzioni paleo-geografiche riconducibili a 250 milioni di anni fa.
Per l’occasione, continua Caltagirone, il rotary Club Palermo Parco delle Madonie, regalerà all’Ente Parco delle Madonie, un visore con il quale sarà possibile, grazie alla moderna tecnologia, far esplorare a tutti, pur rimanendo sul posto, un ambiente tridimensionale costruito al computer, con il quale sarà possibile interagire usando opportuni dispositivi informatici.
Sarà grazie a questo dispositivo, infatti, che si potrà far vivere un’esperienza sensoriale in un mondo “parallelo” in compagnia o da soli.  Certamente, la realtà virtuale non sarà solo sinonimo di divertimento, ma assumerà anche una valenza culturale e divulgativa, perché permetterà di visitare a distanza siti archeologici e geologici, che ricostruiti in 3D esattamente come si presentavano secoli fa, faranno scoprire nuove mete con un approccio sistemico più definito e più veicolato rispetto ai metodi e ai  mezzi classici di comunicazione.
Parteciperanno alla cerimonia, le classi dell’Istituto comprensivo di Petralia Sottana.
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