Apoteosi Castelluccese, è Promozione

È l’incertezza che affascina. La nebbia rende le cose meravigliose. Ce n’era tanta di nebbia, ieri, a Mistretta. Tanta che Santo Salerno e compagni hanno dovuto tener dentro l’adrenalina che avevano in corpo. Quel sapore di vittoria che hanno iniziato a sentire ormai tre settimane fa, quando, battendo la Supergiovane Castelbuono, bando alla scaramanzia, hanno iniziato a pregustare il dolce gusto del successo. Non soffre di vertigine la Castelluccese. Più sale, più vuole salire. Era il maggio del 2016 quando la giovanissima squadra di mister Randazzo, a San Mauro, vinceva, anche contro il pronostico, la finale dei play-off di Terza Categoria. Sono passate quattro stagioni ed il salto è stato triplo. Ognuno più bello dell’altro. Era la sfida più difficile, questa, la più affascinante. Un sogno promozione svanito ai play-off l’anno scorso, al primo anno di Prima Categoria. Una contesa da affrontare con le armi migliori. Ecco perché, in estate, la società, rinnovatasi con l’elezione della presidentessa Giusy Tata, vincente al primo tentativo, ha portato a casa il guerriero migliore. Santo Salerno, campione a capocannoniere un anno fa, in Promozione, col Geraci, ha sposato la causa e indossato l’armatura bianco rossa. Un micidiale cecchino. 31 colpi sparati, mortiferi, e poco altro d’aggiungere. Intorno a lui, prodi soldati, pronti a “morire”, calcisticamente parlando, l’un per l’altro. E forse è stato questo l’ingrediente segreto della vittoria. Un gruppo forte e coeso, meravigliosamente gestito dal mister Vincenzo Randazzo. Il gruppo più forte, perché uscito tale anche dai momenti più difficili, quelli nei quali Stefanese e Supergiovane Castelbuono, erano alle calcagne, se non addirittura davanti. Ha sbagliato meno di tutti la Castelluccese. E anche ieri è andata così. Senza giocare i biancorossi si sono laureati campioni. La Stefanese è caduta a Roccapalumba, e la vittoria è stata matematica. E pazienza se non si è festeggiato dentro il campo, col pallone tra i piedi, nel derby. A Mistretta c’era la nebbia, e succede sempre così. È l’incertezza che affascina, e la nebbia rende le cose migliori. Oltre, ieri, c’era la Promozione. Auguri, Castelluccese!

 

Angelo Giordano

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