Slot machine a Roma: dati e informazioni sugli incassi

Il gioco d’azzardo in Italia è un fenomeno che ha conosciuto un rapido sviluppo e da una quindicina d’anni a questa parte è in continua crescita. Grazie al volume d’affari che muove, quello del gambling è diventato un autentico comparto dell’industria nel settore terziario avanzato.

Trattandosi di un fenomeno che divide l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari, il gioco d’azzardo è spesso oggetto di studi approfonditi e analisi sociologiche come ad esempio quello realizzato dal Gruppo Gedi, focalizzato in particolar modo sul settore delle slot machine di ultima generazione. La raccolta dati dell’ultimo anno è organizzata comune per comune e conta su un totale di 7954 voci differenti, che vanno dal 2015 al 2017. Di seguito analizzeremo i dati che riguardano Roma.

Roma, i numeri del gioco: comandano le slot
Nella Città Eterna le giocate pro-capite realizzate per le slot machine di tipo fisico regolarmente autorizzate dallo Stato sono state pari a 1476 euro. Questo dato colloca la Capitale al posto numero 868 dei 7954 comuni censiti dallo studio. Essendo Roma una delle città con il maggior numero di abitanti, fornisce un importante spunto di riflessione il fatto che essa si collochi al 5° posto sui 15 comuni con una popolazione pari o superiore ai 200 mila residenti nella classifica generale delle giocate pro-capite.

Nel 2017 la cifra complessiva spesa in gioco d’azzardo ha toccato quota 4,24 miliardi di euro, mentre le vincite sono state pari a 3,31 miliardi di euro. A guidare la classifica dei giochi troviamo le slot machine di tipo AWP (acronimo che indica Amusement with Prizes, traducibile letteralmente in “divertimento a premi”) con una spesa di ben 730 milioni di euro, dietro cui si piazzano i 122 milioni spesi per il bingo e i 232 milioni di euro movimentati dalla partecipazione a concorsi e dalle scommesse sportive.

Al netto di queste cifre lo Stato ha incassa circa 500 milioni di euro, mentre a esercenti, concessionari e gestori sono spettati circa 460 milioni di euro. Le cifre sopracitate confermano come le slot machine di tipo fisico godano di una sempre maggiore attenzione, in virtù del numero di giocate e di macchinette distribuite. Inoltre, negli ultimi anni, oltre alle tradizionali sale da gioco è cresciuto vertiginosamente anche il numero di casinò online.

Esaminando i dati relativi al gioco digitale nel 2018 salta immediatamente all’occhio come la programmazione e l’innovazione abbiano generato risultati lusinghieri, in particolar modo grazie al successo delle slots online. Nel 2018 c’è stato un boom anche per quanto riguarda le scommesse sportive, in concomitanza con un evento importante come il Mondiale in Russia, ma anche le sfide di Champions League e dei maggiori campionati di calcio europei hanno fatto registrare ottimi incassi.

Gioco legale: un business di stato
Il settore del gioco d’azzardo genera un importantissimo indotto per l’Italia: a partire dal 2013, da quando il circuito dei casinò online e delle scommesse sportive è stato legalizzato e tassato, questo ha un peso innegabile in termini di entrate erariali. Prima di allora per accedere a un casinò online bisognava collegarsi a portali stranieri non regolamentati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ente preposto a regolamentare l’intero circuito del gioco legale in Italia che si pone come garante tra le sale da gioco e gli utenti e i clienti delle stesse.

Nel 2018 la raccolta di profitti dell’industria del gioco ha superato la cifra record di 102 miliardi di euro ed esistono buone probabilità che questa cifra possa nuovamente essere raggiunta durante l’anno corrente (nonostante vi siano alcune incognite legate all’introduzione e all’applicazione del Decreto Dignità che impone ulteriori restrizioni sul gioco d’azzardo).

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