Pip, stabilizzazione bloccata, sindacati: intervenga la Presidenza

“La Presidenza della Regione e il dipartimento del Lavoro esercitino il proprio ruolo istituzionale e rispettino gli adempimenti per portare a termine l’iter di stabilizzazione dei Pip”. Lo scrivono in una nota i sindacati Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Asud, Confintesa, Alpi, Ugl, Alba, Ursas e Cisal che ieri si sono riuniti per discutere sullo stato della vertenza dei lavoratori ex Pip del bacino Emergenza Palermo. I sindacati hanno preso atto del “rallentamento nel  rispetto dell’accordo sottoscritto il 12 aprile scorso”, evidenziando che “risulta omissivo il comportamento del dipartimento Lavoro che non ha provveduto a trasferire sullo specifico capitolo di spesa le somme destinate alla Resais per rendere fattibile il prosieguo degli adempimenti già previsti con l’adozione di un decreto d’impegno, considerato che il relativo capitolo di spesa è stato istituito, con decreto del  Ragioniere generale già in data 29 aprile”.
Le sigle criticano pure “l’atteggiamento mantenuto da Resais che, seppur in attesa del richiamato decreto d’impegno, poteva e può convocare il suo cda,  prima annunciato e poi revocato per la giornata di ieri, e incontrare le organizzazioni sindacali  quantomeno sulle problematiche relative allo schema del disciplinare e della bozza del verbale di conciliazione-lettera di assunzione, atti propedeutici alla contrattualizzazione dei lavoratori”.
I sindacati sostengono quindi di avere la sensazione di una “volontà dilatoria” dei tempi e attaccano la Presidenza della Regione ritenuta “assente e incapace di esercitare il proprio ruolo anche idoneo a indirizzare in termini di comportamento omogeneo quei  soggetti istituzionali che a vario titolo intervengono sulla vicenda”. Da qui la decisione di “diffidare tutte le parti in causa e segnatamente il dipartimento del Lavoro, che deve con immediatezza adottare il decreto d’impegno di spesa e il correlato elenco anagrafico dei lavoratori e la conseguente tempestiva trasmissione degli stessi alla Resais. Si diffida anche la Presidenza della Regione dal continuare a omettere di esercitare il proprio ruolo istituzionale e si richiede alla stessa di convocare immediatamente tutti gli attori protagonisti di questa vertenza al fine di dare un impulso per la risoluzione dei problemi presenti uscendo dall’attuale palude immobilistica”.
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