Maxi sequestro di fauna selvatica in Sicilia

Fucili, reti per uccellagione, numerosi denunciati e pure superprotetti uccelli rapaci tra la numerosa avifauna detenuta. Questi gli impressionanti risultati comunicati dal SOARDA (Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali) a seguito dell’intervento repressivo condotto nei giorni scorsi nella Sicilia Orientale.

 

Fauna alla mercé dei trafficanti ora liberata grazie all’intervento dello speciale reparto dei Carabinieri intervenuto da Roma. Ad essere attenzionate sono state le province di Catania, Messina, Ragusa, Siracusa ed Enna.

 

Il CABS, lo speciale nucleo di volontari esperti in antibracconaggio, ringrazia ora il SOARDA per l’importante iniziativa investigativa che ha altresì posto un ulteriore focus sul traffico di uccelli rapaci che sta assumendo, per numero di animali e persone coinvolte, proporzioni che non hanno precedenti in Italia. La Sicilia, poi, è la regione ambita per i prelievi di animali protetti tra cui proprio falconi ed Aquile del Bonelli. Il Cabs si augura, pertanto, che il SOARDA continui ad operare nell’attività di controllo e repressione ora intrapresa.

 

Secondo il CABS nei primi sei giorni del mese di maggio, i Carabinieri del SOARDA avrebbero controllato un centinaio tra falchi ed aquile. Ad essere coinvolti nei controlli sarebbero anche taluni detentori di falchi trovati, in alcuni casi, non in regola con i documenti. Quattro, invece, sarebbero i rapaci sequestrati. A quanto sembra uno dei piccoli rapaci detenuti sarebbe stato rubato dal nido. Una volta sequestrato è stato reimmesso in natura facendolo “adottare” ad una coppia di Falchi Pellegrini. Ad una settimana dalla reimmissione, è risultato che i nuovi genitori avevano perfettamente accettato l’intruso, aggiuntosi ai tre fratelli naturali.

 

“Se confermati tali risultati – riferisce Giovanni Malara, responsabile CABS per la Sicilia – si paleserebbe uno scenario affatto rassicurante tale da indurre maggiori e costanti controlli da parte di chi deputato in Sicilia. Non ci si stupisce – ha aggiunto Malara – se le popolazioni di falco Lanario sono in calo vertiginoso, per non parlare delle Aquile del Bonelli. Il prelievo dei piccoli dal nido per soddisfare il mercato dei rapaci è la prima e più grande minaccia per queste specie, a rischio di estinzione su tutto il territorio nazionale”.

 

Il CABS tiene a sottolineare il suo sostegno in Sicilia al lavoro di sorveglianza dei nidi, messo in opera dai volontari del GTR (Gruppo Tutela Rapaci), grazie al cui impegno il furto dei nidiacei è diventato negli ultimi anni un fenomeno sempre più raro. Purtroppo, non ancora scomparso.

 

Il CABS è una associazione con sede a Bonn, specializzata in antibracconaggio. I suoi volontari operano in diversi paesi della UE, tra cui Malta, Francia, Cipro e la stessa Italia, ed il Libano.
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