A Cefalù per l’arredo urbano si ricorre al parere dei chimici

Sono state appena installate le nuove panchine sul molo vecchio di Cefalù, una delle parti più suggestive e caratteristiche della cittadina.
Lo stile scelto per sostituire quelle ormai vecchie e arrugginite ha fatto storcere il naso a molti poiché – a loro detta – stonano con l’amenità del contesto, la seduta risulta scomoda e non tutti hanno gradito la scelta dell’illuminazione posta sulle stesse.

vecchie panchine

In tanti avrebbero preferito sostituire quelle malconce con altre nuove ma della stessa foggia, più in linea col luogo in cui sarebbero state collocate.

A tanti altri invece la scelta di design moderno e l’illuminazione a basso consumo ma comunque in grado di garantire sufficiente luminosità – quindi anche sicurezza – è piaciuta, ed hanno approvato la scelta dell’amministrazione.

Com’è normale in una comunità viva e presente, tutti hanno espresso la loro opinione e raramente si riesce ad accontentare davvero tutti. Ciò che conta è amministrare con senso di responsabilità e senso civico, pensare di poter piacere a tutti, è solo una pia illusione.

Una cosa però ha stranito e non poco, circa l’installazione di questi elementi di arredo urbano, ovvero, poco dopo i primi commenti ‘negativi’ sui social, si è fatto strada – condiviso dagli amministratori cittadini – il parere di un chimico, di chiara fama, appunto in merito alla bontà della scelta appena portata a termine dal comune.
Il Chimico del CNR – probabilmente chiamato in causa dagli amministratori – ha “benedetto” la scelta delle panchine, apprezzandone i materiali di costruzione e la tipologia di illuminazione.

Adesso ci si chiede, con tutto il rispetto per la carriera accademica del Professore, cosa c’entri, in tema di arredo urbano, il parere sopracitato. E soprattutto, quale concreta valenza potrebbe avere?
L’impressione è che si sia potuti ricorrere a questa “consulenza” via social per suffragare la scelta già posta in essere.
Se così fosse, se ne ricaverebbe che chi amministra la cittadina normanna, seppure ostenti a volte spavalderia e illimitata sapienza, non sia poi così sicuro dei suoi mezzi tanto da ricorrere alla stampella di “illustri” opinioni per avvalorare il proprio operato.
Non sarebbe meglio, forse, agire con maggiore modestia e prudenza, esporsi con misura, senza poi dovere fare ricorso a questi interventi in extremis?
Ma, anche queste, sono solo opinioni.
Valide, più o meno come la recensione di un ristorante fatta da un oncologo, oppure, come il parere di un chimico sulle panchine!

Davide Bellavia

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