Cefalù, dopo due mesi dal sequestro l’isola ecologica è sempre poco ecologica

Sono passati quasi due mesi da quando la nostra testata aveva ricevuto la segnalazione del consigliere Carmelo Greco riguardante le pessime condizioni di gestione dell’isola ecologica e della zona circostante.

Stando alle lamentele, riportate dal consigliere e supportate da una copiosa documentazione fotografica, la zona assomigliava a una discarica a cielo aperto, piuttosto che a un luogo di raccolta di rifiuti controllato dagli organi preposti. Dopo alcuni giorni dal nostro articolo la tenenza della guardia di finanza di Cefalù appose i sigilli all’area e il magistrato decise di dare in affidamento al sindaco di Cefalù l’area.

Il primo cittadino cefaludese, che è anche presidente della SRR Palermo Est, attraverso un post sul suo profilo Facebook rassicurò i cittadini dicendo che in pochi giorni la cosa si sarebbe risolta.

Dopo due mesi i sigilli sono sempre in bella mostra e non vorremmo che il sindaco avesse interpretato come soluzione del problema quello di spostare l’isola ecologica al di fuori dei propri cancelli. La zona circostante è, infatti, invasa da container per la raccolta dei rifiuti che, come è noto, non possono stazionare su strada per più giorni.

I nostri lettori continuano a inviarci resoconti fotografici dei luoghi, che testimoniano la gravità della situazione con tanto di RAE poggiati per terra e liquidi sul suolo stradale.

Presto la patata bollente passerà nelle mani della nuova società che, dal prossimo 2 di dicembre, dovrà occuparsi del servizio.

 

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