Dal Tavolo blu una denuncia per la situazione emergenziale dei trasporti in sicilia

“La continuità territoriale, tutelata anche nei trattati comunitari, viene ignorata  per la Sicilia: se un contadino calabrese o pugliese riempie un camion di prodotti per portarli fuori regione pagherà solo il costo autostradale, mentre un siciliano a Messina deve pagare un “pizzo” che va da 400 a 700 euro, mettendo i suoi prodotti fuori mercato (ma il ponte non si fa, si fanno i valichi, l’alta velocità e gli interporti a nord di Roma)- dichiara Salvatore Grillo Morassutti, del Consiglio nazionale di Siciliani verso la costituente-  Aumentano del 30% i noli delle navi traghetto che giornalmente imbarcano circa 2.000 camion con un danno irreparabile.

In Sicilia l’ANAS diviene famosa per vicende di malcostume mentre rimangono fermi 291 progetti di opere immediatamente cantierabili per circa cinque miliardi di euro, questo mentre vi sono un milione di disoccupati e la stragrande maggioranza delle imprese è  sull’orlo della chiusura.

L’autostrada Catania- Palermo è ormai bloccata e i tir si debbono arrampicare sulle strade delle Madonie a causa dei viadotti fuori uso da quasi 10 anni e l’assenza di interventi appropriati, neppure quelli tampone, portano  gli operatori disperati a chiedersi quanti morti occorra avere per ottenere l’attenzione avuta da Genova”.

“Annunciamo che nei prossimi giorni “Siciliani verso la Costituente”, insieme a tutti i movimenti e le associazioni che compongono il “Tavolo blu” per la Sicilia- prosegue Grillo– presenterà alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti circonstanziata denunzia sia verso chi ha omesso di intervenire, sia verso chi ha omesso di controllare, mentre un pool di avvocati sta lavorando anche sulla formulazione di una class action che consenta a tutti i cittadini siciliani di agire per i danni che subiscono a vario titolo.

Alle associazioni dei trasportatori e a quelle degli agricoltori, i quali hanno dichiarato lo stato di agitazione e che martedì 7 minacciano di bloccare i porti della Sicilia, ritengo di potere dire che questa volta non saranno soli perché l’intera Sicilia ha eguali motivi per protestare insieme a loro. “

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