Con la seconda fase del reddito di cittadinanza anche il comune di Cefalù può usufruire della forza lavoro dei percettori del reddito di cittadinanza, lo comunica il meet up 5 stelle cefaludese in una lettera inviata e protocollata al comune di Cefalù, il 15 gennaio scorso avente come oggetto: attività propedeutiche circa i progetti utili alla collettività ( PUC) per coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza.
Il meet up, infatti, informa l’amministrazione comunale di Cefalù che con la pubblicazione, lo scorso 8 gennaio, del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, firmato lo scorso 22 ottobre dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, ha preso il via ufficialmente la seconda fase del reddito di cittadinanza.
Fase in cui entrano in gioco i comuni di residenza dei percettori del sussidio, che fino a questo momento non avevano goduto di alcun beneficio. Gli attivisti cefaludesi evidenziano nella nota, che i beneficiari del reddito di cittadinanza sono tenuti a svolgere lavori di pubblica utilità all’interno dei progetti utili alla collettività (Puc), sulla base di quanto stabilito non solo dal decreto 4/2019, ma anche dal decreto attuativo pubblicato, appunto, l’8 gennaio scorso sulla Gazzetta Ufficiale dopo un accordo tra ministero del Lavoro e comuni.
Con tale lettera il meet up locale, sollecita l’amministrazione comunale di Cefalù di attivare tutte le procedure necessarie affinché, tutti i percettori del rdc, in possesso dei requisiti necessari, possano prestare il loro tempo per conto del comune. I Puc, così come si legge sulla Gazzetta, non rappresentano un rapporto di lavoro e pertanto i lavori di pubblica utilità non sono da considerarsi prestazioni di lavoro autonomo, subordinato o parasubordinato.