Il Carnevale di Collesano esalta l’artigianato

I mestieri di un tempo a servizio della tradizione locale: l’evento carnevalesco ponte generazionale.  Vince chi non rinuncia alla cura dei dettagli

Martedì grasso, ore 21 circa. Fa ingresso nella sala apparata a tema un gruppo mascherato che chiede silenzio. I presenti si ritirano sui lati, i componenti si dispongono al centro e i colori si impongono sulla scena. Il travestimento è quello delle più note fragranze: Versace, Moschino, Dior, Alien… . Si esibiscono con una elegante passerella che racconta le loro principali caratteristiche, mentre la giura annota i dettagli. Alle sei del mattino successivo saranno proclamate vincitrici del 37esimo concorso Peppe Nnappa del Carnevale di Collesano 2020.

Costumi fatti a mano, cittadini protagonisti

 

Sono il prologo e l’epilogo dell’ultimo giorno di festa nella città madonita che vanta una delle più lunghe tradizioni carnevalesche. Collesano non è un paese di carri, qui si balla nelle sale fino a notte fonda e tutti, grandi e piccoli, partecipano con grande coinvolgimento all’evento con la regia dei cittadini stessi che aprono i locali e fanno a gara a chi lo addobba meglio. Ma cosa significa partecipare alla gara per il miglior costume nel concorso di una piccola realtà? La corsa al premio (nella categoria Miglior costume tradizionale il primo posto vince 450 Euro e un piatto in ceramica prodotto in loco) è solo un aspetto della macchina che si attiva nei mesi precedenti all’evento e che parte dall’idea. L’obiettivo è quello di impressionare al primo colpo, ma anche di continuare ad attrarre l’attenzione su di sé. “Proviamo a distinguerci puntando a un elemento di comunanza – ci raccontano uno dei membri del gruppo prescelto – questa volta avevamo tutte un copricapo, ma a fare la differenza è la maestria di chi realizza i capi cucendoli”. Sono sarte, non di professione: sono le nonne, le mamme che rappresentano ancora il cuore della tradizione, conoscono il clima della gara, l’importanza che riveste nella comunità e mettono a disposizione il loro sapere e saper fare.

Il Carnevale di Collesano esalta l'artigianato

 

Artigiani locali, maestrie e nuove generazioni

 

Le nuove generazioni non sono da meno: se taglio e cucito è un’abilità che alcune di loro stanno provando ad apprendere, altre si ingegnano nelle applicazioni e negli accessori non secondarie per la realizzazione del costume. “Dal momento in cui sorge l’idea – invero da semplici azioni del quotidiano – la realizzazione dell’abito è qualcosa che si evolve e si realizza giorno dopo giorno, in assenza di un modello di partenza come un disegno – ci spiegano – in questo caso avevamo la boccetta dei profumi a cui guardare e da lì si è generato il resto”. La gara è anche una questione di esibizione: i gruppi in maschera hanno l’obbligo, una volta iscritti, di girare per tutte le sale da ballo della città – quest’anno erano quattordici – e lì esibirsi. Curano il testo, la musica, la scena e cercano di immettere in giusta misura ironia, cura dei dettagli e un tocco di riflessività. Sanno di essere valutati per ogni aspetto che mettono in mostra e non si limitano a indossare la maschera, cercano anche di diventare quella maschera. Proprio come il resto dell’ampia tradizione del Carnevale di Collesano, ricco di momenti di aggregazione, Contraddanza, angoli food, musica, momenti destinati ai bambini e sketch irridenti.

E dal gruppo vincitore assicurano: “Abbiamo già in mente l’idea per il prossimo anno”.

Sofia D’Arrigo

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