Per Lapunzina l’ospedale di Cefalù non è sicuro per ospitare pazienti Covid-19

Il sindaco di Cefalù vuole che si faccia chiarezza sulla possibilità che il Giglio diventi ospedale Covid-19

Dopo averne dato notizia ieri, nel corso di una diretta Facebook, il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, torna a parlare dell’ospedale Giglio, destinato a ricevere pazienti contagiati dal Covid-19. Il primo cittadino entra a gamba tesa, dopo 24 ore di silenzio e chiede spiegazioni alla Fondazione Giglio.

Le perplessità di Lapunzina

“Sulla scelta, assunta dalle autorità regionali, di destinare l’ospedale di Cefalù all’emergenza COVID 19 – esordisce Lapunzina -informalmente comunicatami dal Presidente della Fondazione Giglio nella giornata di martedì e da me portata a conoscenza dei cittadini con la diretta Facebook di ieri pomeriggio, pretendiamo di avere piena garanzia, attraverso l’evidenza delle scelte progettuali e tecniche da porre in essere, che non vi può essere il sia pur minimo rischio di interferenza tra i reparti che proseguiranno la loro attività e quello destinato agli ammalati di COVID 19.
Avrei di gran lunga preferito, e ritengo sarebbe stato legittimo attendersi, che il nostro Ospedale, anche in ragione della sua natura giuridica, rimanesse al di fuori dell’emergenza epidemiologica in atto. Non ci rassicurano di certo le notizie che provengono da altri nosocomi che stanno fronteggiando il picco e dove si sono registrati casi di contagio tra i sanitari”.

La richiesta di sicurezza

“Ho già detto ieri – continua il sindaco -e lo ribadisco, che pretendiamo sicurezza a tutela della salute della nostra comunità. Mi preoccupano, e trovo condivisione in ciò da parte del personale sanitario, le indiscrezioni sull’utilizzo di parti della struttura, alcune situate al primo, altre al terzo piano; e non mi è chiaro, per la conoscenza che ho dell’immobile, come possano realizzarsi quei “percorsi totalmente distinti e separati dagli altri reparti” che sono stati annunciati in un comunicato”.

Chiamato in causa per fornire spiegazioni il presidente della fondazione

“Per questo, vogliamo vedere le carte: pretendiamo di conoscere in anticipo come si intende realizzare la assoluta separazione degli ambienti, dall’ingresso, alle scale agli ascensori – conclude Rosario Lapunzina – è una richiesta che facciamo al presidente della fondazione e su cui chiederò il massimo sostegno anche da parte del componente del Cda che rappresenta il comune di Cefalù. Solidarietà solo con la sicurezza a tutela della salute di tutti”.
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