Coronavirus: i sindaci invocano l’aiuto delle Istituzioni e scrivono a Musumeci

La situazione è critica e sindaci dicono che è difficile da fronteggiare

Con una missiva indirizzata al Presidente della Regione Siciliana, all’Assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza e al Prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, 77 sindaci della provincia di Messina, lanciano un appello alle Istituzioni per evidenziare una situazione critica.

“Quotidianamente noi sindaci siamo costretti a convivere con problematiche enormi. È opportuno che le autorità competenti siano informate per gli opportuni provvedimenti da adottare. Appare evidente specificare che ciò che si sta verificando, in modo particolare nella nostra provincia di Messina, evidenzia come la diffusione del Covid-19 stia avvenendo principalmente all’interno di strutture sanitarie e/o similari per poi conseguentemente diffondersi nei nostri territori. Ciò non può e non deve essere sottovalutato anche alla luce delle criticità che noi Sindaci abbiamo evidenziato più volte ma senza alcun riscontro”. Così scrive il gruppo di sindaci firmatari della lettera.

Manca la comunicazione tra i diversi enti

” Nello specifico – continua il documento – si evidenzia quanto segue:

1. Alla data odierna non esiste alcuna comunicazione ufficiale da parte di nessun organo, che abbia informato gli scriventi circa eventuali casi di contagio positivo da Covid-19 relativi a nostri concittadini;
2. Alla data odierna non esiste una regia unica, ovvero un unico soggetto che sia deputato giornalmente a trasferire ai Sindaci informazioni inerenti la messa in quarantena di nostri concittadini, o eventuali tamponi effettuati e quindi l’esito degli stessi al fine di poter adottare con la massima urgenza, le misure necessarie a determinare una riduzione massima di eventuale diffusione del contagio;
3. In ogni Distretto Sanitario dovrebbe essere possibile effettuare i tamponi, ma anche in tal senso nessuna comunicazione è pervenuta;
4. Alla data odierna gli operatori sanitari, non sono stati sottoposti a tampone e non si intende procedere in tal senso fin quando non si evidenziano sintomi e ciò ovviamente espone notevolmente le nostre comunità ad enormi rischi, considerato che gli stessi sono quotidianamente in prima linea.
5. Alla data odierna gli operatori sanitari evidenziano di non avere dispositivi di protezione individuale ne all’interno delle strutture di emergenza/urgenza, ne presso le strutture sanitarie con un’enorme esposizione del rischio di contagio”.

E’ necessario il confronto per poter essere rapidi nelle contromisure 

 

“In virtù di quanto sopra evidenziato – concludono i Sindaci – appare evidente che solo mediante delle comunicazioni immediate possiamo essere in condizioni di interventi rapidi.
Si ritiene quanto mai indispensabile:
1. Disporre un coordinamento, che possa prevedere anche l’eventuale presenza di una minima rappresentanza dei Sindaci;
2. Disporre i tamponi per chi opera in prima linea quali operatori sanitari, forze dell’ordine, Sindaci, volontari Protezione Civile;
3. Risolvere le criticità espresse in premessa.
Nel rimanere a disposizione, il presente documento vuole essere a supporto della gestione dell’emergenza senza alcun spirito di polemica ma solo al fine di supportare al meglio gli organi preposti”.

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