Coronavirus Cefalù, vertice al Giglio con Razza, Cordaro e membri fondazione, Lapunzina: No a Cefalù e spunta l’ipotesi Partinico

Faccia a Faccia al Giglio

sindaco di cefalù LapunzinaSu richiesta dell’Assessore alla Salute Razza – il primo cittadino Rosario Lapunzina ha partecipato – nel pomeriggio di oggi, ad un incontro svoltosi presso l’Ospedale Giglio, alla presenza dello stesso Assessore, del Vice Presidente della Regione On.le Cordaro e dei vertici della Fondazione.
“Rispetto alla reiterata ipotesi di attivare – ha dichiarato Lapunzina – anche solo come ultimo step e dopo la data del 20 aprile, un’area COVID 19 all’interno del nosocomio di Cefalù, (inserita nel piano di intervento con la dizione- ultimo step o attivazione presso altre strutture-) ho ribadito la contrarietà della Comunità rappresentata, che si è manifestata chiara e forte a seguito della deliberazione assunta ieri dal Consiglio comunale, e anche di quella espressa dai Sindaci degli altri Comuni del Distretto“.

Forte il pressing del primo cittadino sull’impossibilità strutturale

“Ho ancora una volta evidenziato le problematiche di carattere strutturale – ha aggiunto il sindaco – che, in maniera lapalissiana, inducono a ritenere il Giglio non in linea con quelle prescrizioni del Ministero della Salute che vietano l’utilizzo di strutture in forma promiscua”.

L’ipotesi Partinico e il trasferimento in quella struttura delle necessarie attrezzature, presenti a Cefalù

“A fronte di quanto emerso nella serata di lunedì dal servizio trasmesso dalla testata giornalistica Report di Rai Tre – ha proseguito Lapunzina – con il quale chiaramente si denunciava la sottoutilizzazione di strutture interamente COVID, come quella in essere presso il Policlinico di Palermo o presso l’Ospedale di Partinico, dove per carenza di attrezzature sono in funzione meno di un quarto dei letti di terapia intensiva previsti, mi chiedo il perché di tanta insistenza sulla scelta di utilizzare l’Ospedale di Cefalù, le cui attrezzature ben potrebbero essere trasferite, per questo limitato periodo, presso quegli ospedali COVID, potenziandone, in tal modo, la dotazione dei così importanti respiratori.
A chi, oggi, mi ha chiesto “responsabilità istituzionale”, rispondo che, specie in questo periodo, la responsabilità sta nella tutela, entro i limiti della legge, dell’interesse alla salute della comunità amministrata“.

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