Cefalù, le strutture extra alberghiere fanno sistema e scrivono alle istituzioni

Il momento difficile è l’opportunità di far squadra

Con una lettera indirizzata a tutte le maggiori cariche istituzionali della repubblica, la costituenda associazione della strutture turistiche ricettive extra alberghiere di Cefalù, fa sentire la propria voce e i propri timori.
Le difficoltà presenti – per via della crisi sanitaria -e quelle del prossimo futuro hanno dato l’input ai tanti operatori dell’ospitalità di unirsi insieme e fare fronte comune.

 

Di seguito la missiva a firma di Sergio D’Alba

Costituenda Associazione di strutture ricettive turistiche extra-alberghiere
Della Città di Cefalù
Egregio Signor Sindaco del Comune di Cefalù Rosario Lapunzina
Egregio presidente del consiglio comunale Avv.to G. Iuppa.
Egregio Assessore al Turismo del comune di Cefalù Simone Lazzara.
Illustrissimo assessore al turismo della Regione Sicilia Manlio Messina
Illustrissimi; On. Nello Musumeci Presidente della Regione Siciliana,
On .Laura Castelli Vice Ministra dell’Economia
Dott. Franceschini Ministro Per i beni e le attività culturali e per il turismo
Dott. Speranza Ministro della salute

Eccomi qui a scrivere, in rappresentanza della costituenda associazione di strutture ricettive turistische extra-alberghiere, della città di Cefalù, insieme abbiamo ritenuto opportuno fare squadra e far sentire la nostra voce in questo particolare momento storico-economico di interesse mondiale.
Anche noi ci troviamo a dover fronteggiare la situazione creata dalla diffusione del covid-19. Sappiamo tutti che la realtà turistico-ricettiva non può essere abbandonata a se stessa in quanto influisce su molteplici settori, come fornitori di servizi di pulizie, giardinaggio, manutenzione, è poi assodato che il nostro settore è correlato a quello della ristorazione e di tutte le tipologie di food and beverage ed è il settore trainante di musei, agenzie di viaggi, guide turistiche ,aliscafi, attività ricreative e negozi stagionali come quelli dei souvenir e dei prodotti tipici locali.
La stagione 2020 riteniamo non partirà e anche se dovesse, con grande difficoltà, farlo non potrà garantire assolutamente gli introiti che negli anni precedenti ci hanno permesso di tenere a galla le nostre attività. Per la maggior parte di noi quello del lavoro ricettivo è l’unica fonte di guadagno ed in questo periodo stiamo davvero stringendo i denti per andare avanti, ma i problemi che si sono già presentati (visti i 2 mesi di chiusura forzata) sono tanti e non di facile soluzione. Il durissimo colpo si ripercuoterà anche sull’occupazione in quanto nessuno dei nostri collaboratori degli anni precedenti potrà essere ri-assunto e nessuno cercherà nuovi lavoratori stagionali. Lo scenario negativo ,che ci preoccupa è quello dell’attuazione delle misure di contenimento che dureranno per molti mesi ancora con la conseguente mancata riapertura del mercato internazionale , in quanto si parla sempre e solo di mercato turistico interno. La maggior parte delle presenze che si registrano a Cefalù da anni, vedono una forte maggioranza di stranieri, che tra l’altro prediligono sempre più la piccola realtà locale ,dove si sentono parte
integrante del tutto, perché noi ci attenzioniamo ad ogni piccolo aspetto del loro soggiorno e cerchiamo di accompagnarli con i nostri racconti e le nostre esperienze ed informazioni nel percorso di conoscenza di tutto quello che il nostro territorio offre.
Purtroppo senza aiuti non sarà facile andare avanti, molti di noi, per non dire la maggioranza, sarà costretta a chiudere. Le famiglie in sofferenza economica cronica saranno molte di più e andranno ad ingrossare le fila dei disoccupati.
Ci avete chiesto di chiudere le nostre attività e per senso civico lo abbiamo fatto tutti, abbiamo fatto nostro il motto “Io resto a casa”, abbiamo creduto al “ nessuno resterà indietro”, ma adesso abbiamo bisogno di aiuti concreti e celeri.
A tal fine Richiediamo che vengono presi in considerazione le nostre necessità e le
nostre proposte.
1. Proclamazione dello stato di calamità turistica.
2. Sospensione o rimodulazione di Imu e Tari e tasse pubblicitarie per il 2020 o
in base ai mesi di apertura delle attività.
3. Utilizzo della restante parte della tassa di soggiorno 2019 per aiutare le
attività del settore per l’acquisto di tutti i dispositivi per la sanificazione e il
mantenimento dei criteri di distanziamento e protezione.
4. Finanziamenti a fondo perduto, per la ripartenza.
5. Possibilità di rimodulazione degli affitti, senza che questo crei problemi fiscali
ai proprietari delle mura e impossibilità a procedere con sfratti per chi ,
invece, non è stato in grado di assolvere già da marzo.
6. Sostegno al reddito proporzionato al numero dei facenti parte la famiglia del
richiedente .
7. Accodamento delle bollette di tutte le utenze, con la possibilità di dilazionarle
dal momento in cui le attività riprenderanno a pieno ritmo.
Inoltre chiediamo di sapere secondo quali criteri e in che modalità la regione vuole procedere per attuare quanto scritto al comma 9 del Fondo per il turismo.
Vorremmo altresì chiedere di dare la possibilità di detrarre fiscalmente, a tutti gli italiani, tutte le spese per i viaggi sostenuti nel 2020 in ITALIA, regolarmente documentati.
Spero che questa missiva sia stata esaustiva dei nostri timori e soprattutto delle nostre necessità.
RingraziandoVi per il tempo concesso, Vi auguro buon lavoro.
Cefalù, lì 22 aprile 2020
Con osservanza
Presidente in pectore
Costituenda Ass.di strutture ricettive turistiche extra-alberghiere
della Città di Cefalù.
Sergio D’alba

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