Bastione di Cefalù, braccio di ferro tra Comune e gestori

Ping pong d’accuse fra gestori e Comune

Negli scorsi giorni abbiamo dato notizia di un’ordinanza comunale che sospendeva per sessanta giorni la concessione del bene posto in affidamento e, per converso ogni attività prevista dall’ATS che vede come capofila l’associazione ‘Fuori Orario’ presieduta da Marco Cicio.
Parole assai gravi quelle scelte dalla Grasso, firmataria del provvedimento ed assistita ad hoc da un legale.
La responsabile dell’Ufficio Patrimonio del Comune di Cefalù, ha parlato lungamente di gravi trasgressioni e dell’auspicio di “riportare il tutto entro il solco della legalità“.

 

I gestori affermano che il Comune sapeva

Una dettagliata spiegazione è stata oggi fornita dai gestori del Bastione, dove viene affermato che il Comune avesse approvato gran parte di quello che negli scorsi giorni sarebbe diventato oggetto d’incomprensioni.

Cicio infatti afferma: “Del resto, l’art. 2 del contratto di concessione dell’immobile stipulato fra l’associazione Fuori Orario (capofila ATS) e il Comune di Cefalù prevede di “utilizzare i locali in modo da garantire l’uso a cui sono destinati e nel rispetto del progetto approvato con Decreto n.5/2014 del 20-02-2014 della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale”. Erano, quindi, note al Comune le finalità del progetto di riqualificazione dell’immobile del “Bastione”. Si precisa, inoltre, che il progetto di riqualificazione, che prevede esattamente quello che oggi è stato realizzato, viene approvato e autorizzato dal Comune di Cefalù“.

Prosegue il presidente dell’associazione: “Difatti, le attività progettuali si sono regolarmente concluse in data 20-11-2017 e l’apertura al pubblico del Bastione è avvenuta in data 4 giugno 2018, previa autorizzazione del Comune che ha constatato la realizzazione, nella struttura, di un centro culturale polivalente con Museo, Biblioteca e servizi complementari.
Lo slittamento della data di apertura al pubblico rispetto alla data di conclusione del progetto, è stato subordinato all’ottenimento di tutti i pareri di conformità urbanistica e catastale dell’immobile, in modo che potesse avvenire l’apertura al pubblico in base a quanto previsto dalla normativa vigente”
“Per quanto riguarda la SCIA di tipologia A, è stata regolarmente presentata in data 25-05-2018 e autorizzata dal Comune di Cefalù“.

Sullo sfondo un corposo fascicolo investigativo delle Fiamme Gialle 

Dalle indagini della Guardia di Finanza, sarebbero “emerse fattispecie di rilevanza penale, da cui affioravano
meccanismi fraudolenti posti in essere per l’ottenimento del finanziamento del progetto concesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri;  che era stato accertato un utilizzo difforme della struttura, non essendo state realizzate le attività socio-culturali inserite nel progetto finanziato, essendo, fra l’altro, stata intrapresa l’unica attività di pizzeria/ristorante, a chiaro scopo di lucro“.

Chi dice la verita?

Non avendo ragione di dubitare delle affermazioni degli uni o degli altri – Comune e Associazione – ci sono dei fatti incontestabili. Il locale negli anni – grazie alle capacità dei gestori – si è creato un ottima fama ed è stato sempre molto affollato, dalla data di apertura a quella di chiusura stagionale.
E’ assurdo dunque pensare che l’amministrazione, i dirigenti e chiunque altro dei soggetti interessati, non abbiano avuto modo di constatare in tempi assai precedenti rispetto all’ordinanza, le eventuali difformità.
E’ irragionevole inoltre pensare che il presidente  abbia affermato il falso, quando sostiene di essere in possesso delle regolari autorizzazioni.

Il tempo e le indagini ci daranno le risposte agli eventuali dubbi che al momento non riusciamo a fugare.

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